venerdì 26 luglio 2019

"Dalle ore lavoro alle ore valore" di C.Bonasia e L.Di Giosaffatte

L'estate è il momento ideale per dedicarsi a letture come questa che vi sto proponendo; la mente è più libera (grazie alla bella stagione ed alle giornate di mare o all'aria aperta) e quindi più predisposta ad acquisire ed elaborare concetti importanti come quelli proposti nel libro "Dalle ore lavoro alle ore Valore".
Il libro si divide in due macro aree:
- "il lavoro che verrà" a cura di C.Bonasia
- "il futuro del lavoro nell'economia che si trasforma…" a cura di L.Di Giosaffatte

Uno dei concetti chiave è "fare di più, con meno e meglio". Fare di più vuol dire "sviluppare i ricavi". Sembra banale, ma spesso il focus è più spostato sui costi; leggittimo farlo ma non basta. Sviluppare i ricavi vuol dire dedicare le giuste energie per capire dove sono gli spazi di crescita per l'azienda. "..con meno.." vuol dire ridurre i costi ma l'azione va fatta in parallelo a quella di aumentare i ricavi. "…meglio" vuol dire generare prodotti e servizi innovativi, di qualità eccellente che ci consentano di avere un futuro.

Altro punto chiave lo troviamo nel capitolo "il cambio delle regole del gioco dal novecento al XXI secolo". sono accadute cose negli ultimi 15 anni che ci hanno dato la misura di un cambiamento rapido e inesorabile che sta avvenendo a nostro malgrado e che ci sta cambiando la vita. nel libro vengono riportati analizzandoli partendo dal significato delle parole; io per motivi di spazio e per non togliere il piacere della lettura mi limito ad elencarli:
- globalizzazione
- iperfinanziarizzazione dell'economia
- dalle ore lavoro alle ore valore
- da dipendenti a collaboratori
- da settimana corta a connessi H24-7su7
- da contratto a tempo indeterminato a precariato diffuso
- il modello delle 4i
- da manager a manager/leader/coach
- dalla formazione all'apprendimento
- l'evoluzione delle relazioni industriali e della contrattazione

E' un libro molto utile, quasi un "manuale" per chi opera nell'ambito HR, da tenere sempre a portata di mano, perché se ben utilizzato, interpretato e ricontestualizzato dal Manager, ne diventa un valido strumento di lavoro in grado di portare Valore nell'organizzazione di riferimento.

Un libro dedicato a vari lettori: i professionisti che operano nelle Risorse Umane, a chi è un manager di qualunque settore e permettetemi è anche rivolto ai genitori (come me)  che guardano "oltre" per la formazione dei propri figli. Buona lettura…

"Bisogna trovare nuove opportunità di business, sia cercando il nuovo, sia rileggendo il passato con occhi diversi" (C.Bonasia)


Il libro
"DALLE ORE LAVORO ALLE ORE VALORE" (ed Rubbettino) - Nel lavoro ancora oggi sembra che nella stragrande maggioranza delle situazioni, si continuino ad usare categorie di pensiero, idee e strumenti del secolo scorso che, forse, potevano funzionare in una situazione completamente diversa, ma che ormai sono inadeguati alla realtà che è cambiata e cambia con una rapidità impressionante. Da questa riflessione condivisa è nata l'idea di scrivere a quattro mani un libro, si spera diverso, che affronta e illustra le nuove idee sul lavoro che cambia, con la giusta attenzione su cosa fare e soprattutto su come fare.

Gli autori
CLAUDIO BONASIA - oltre 40 anni nell'area Risorse Umane, con esperienze manageriali imprenditoriali, di consulenza e associative. Docente universitario per circa 10 anni. Dal 2009 è consulente di direzione, coach ed esperto di sistemi di apprendimento innovativi
LUIGI DI GIOSAFFATTE - è Direttore Generale di Confindustria Chieti Pescara. Già professore incaricato di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università G.D'Annunzio Chieti Pescara. Attualmente è professore a contratto di Strategie, leadership e risorse umane al corso di laurea in economia all'Università G.D'Annunzio Chieti Pescara.E' autore di numerose pubblicazioni e articoli specialistici in materia di Diritto d'Impresa, politica economica ed industriale e organizzazione aziendale.  

mercoledì 10 luglio 2019

"Ma è stupendo!" di Diego Passoni

Capita spesso, oggi,  che il suggerimento di libri ci arrivi dai media o dai social. In questo caso più che un semplice consiglio è stato argomento trattato in radio, nella mia radio preferita. Radio Deejay; e il programma in questione è "Pinocchio". L'autore lo avrete capito (e letto nell'oggetto) è Diego Passoni, uno dei conduttori della famosa trasmissione radiofonica insieme "Alla Pina e La Vale".
In questi anni ho avuto il piacere di apprezzare Diego sia come conduttore radiofonico ma soprattutto nelle sue riflessioni profonde che spesso condivide con gli ascoltatori. Ho appreso della pubblicazione del libro con piacere ed entusiasmo; interessato a leggerlo ma senza particolare fretta (infatti l'ho comprato subito ma letto solo qualche settimana fa) in quanto pensavo ad un libro indirizzato a chi non lo conosceva e che raccontava della sua storia che credevo di conoscere bene…mi sbagliavo.
Ho letto con sorpresa e coinvolgimento la narrazione della sua storia, tanto che, ad un certo punto ho chiuso il libro, ho preso una penna nera, ed ho ricominciato la lettura sottolinenando i passi che più mi colpivano e che in parte riflettevano la mia storia e la mia personalità.
Tanti sono tratti comuni della mia vita con quelle del quasi coetaneo autore: anche io come lui ho vissuto i primi anni della mia vita in Brianza (lui a Monza io in un paese chiamato Sovico), i cartoni animati in tv,  l'esperienza giovanile in azione cattolica ed  una certa vocazione verso la vita ecclesiastica; vocazione che anche nel mio caso (per motivi diversi) accantonata. 

Un tratto del libro che mi ha colpito, coinvolto e commosso, è la descrizione del suo rapporto con il padre… "Non ci siamo mai troppo spiegati io e te… non hai mai finto di essere  meglio di com'eri. Io di te conoscevo a memoria le forme e i lineamenti, avrei potuto disegnare a occhi chiusi il tuo ritratto, ma di chi eri davvero, non sapevo nulla. Sempre lontano. A lavorare."…"Cos'abbiamo avuto di solo nostro?"… "per il resto, per molto tempo ti ho messo da parte…di te mi sono persino vergognato, per quel tuo modo di esprimerti usando le bestemmie come punti e virgola…"
Così come il papà di Diego anche il mio non ha avuto una vita semplice che non ho avuto il coraggio ed il tempo di farmela raccontare perché la vita ci ha allontanati quando io ero ancora troppo giovane e lui troppo grande e malato. "se avessimo avuto più tempo, ti avrei chiesto di raccontarmi di quel tempo… oggi che il tempo per noi è finito rivedo le mie piccolezze, l'arroganza con cui ti ho giudicato, la sciatteria riservata al nostro rapporto…"

Il libro è anche una celebrazione dell'Amore, dell'Amicizia, del piacere di unire il lavoro alle relazioni con amici che ormai sono parte della famiglia come La Pina e La Vale, in comunione con il popolo degli ascoltatori.
Allora caro Diego, ti ringrazio per questo libro, per averci raccontato la tua storia ed avermi fatto ripercorrere la mia. Ti saluto con una parola di gratitudine che ci hai insegnato: "Pagoda".

nell'augurare a tutti voi una buona lettura vi trascrivo un passaggio del libro dedicato all'amore. Buona lettura

"Non ci si ama da soli. Ci si ama in mezzo agli altri. Ci si ama con il supporto degli altri. perché l'amore è qualcosa che facciamo accadere nella vita di tutti i giorni. Ci si ama nonostante ci sia chi non crede in noi, in quello che siamo, e nel modo in cui amiamo"


TRAMA DEL LIBRO
Un romanzo di formazione contro i pregiudizi e gli stereotipi . Immagina di fare una scelta di vita radicale, di abbandonare famiglia, amici e sicurezze per seguire una vocazione coraggiosa e controcorrente. Immagina di capire improvvisamente di aver sbagliato tutto. immagina di tornare a casa e di scoprire che non sai più qual è il tuo posto nel mondo. Il protagonista di questa storia tutto questo non l'ha immaginato, l'ha vissuto in prima persona. Arrabbiato, spaventato, stordito, ha trovato la forza di non perdersi d'animo, la fiducia nel futuro, la consapevolezza che essere se stessi sia il più profondo atto d'amore nei propri confronti. E seguendo le sue peripezie, le sue esperienze, le sue contraddizioni, anche noi possiamo cominciare a guardare alle nostre giornate con occhi nuovi, imparando a dire, davanti a quello che la vita ci propone: ma è stupendo!

L'AUTORE
DIEGO PASSONI - Nasce a Monza nel 1976. Inizia la sua carriera come ballerino in televisione, finché un giorno si scopre VJ e inizia a lavorare a Gay tv, dove incontra La Pina. Da allora inizia a condividere con lei cuore e cervello, sviluppando un'intesa che li porterà a condurre fianco a fianco Pinocchio, la seguitissima trasmissione in onda tutti i giorni su Radio Deejay. Fra le sue altre esperienze, è stato uno degli opinionisti del reality L'isola dei famosi, in onda su Rai2; ha condotto Dimmi quando su Deejay TV e, insieme ad Andrea Delogu, ha presentato la prima edizione del talent show Dance Dance Dancein onda su Fox Life. Ma è stupendo! è il suo primo libro.

IL VIDEO

domenica 13 gennaio 2019

"Nel nostro fuoco" di Maura Chiulli

E' trascorso più di un anno dal mio ultimo commento ad un libro su questo blog. Sono stati mesi difficili che mi hanno distolto da una mia grande passione: la lettura. In questi difficili mesi ho provato a leggere, ma la mia mente era altrove e la lettura risultava sterile.
Il giorno di Natale ho deciso di dare una svolta ed ho deciso di riprendere la lettura e per farlo ho scelto l'ultimo libro di Maura Chiulli "Nel nostro fuoco". L'autrice è abruzzese ed ho avuto modo in passato di leggere ed apprezzare altri suoi romanzi.
E' una storia molto coinvolgente e passionale. Una storia che ruota attorno a tre personaggi che fanno parte della stessa famiglia: Tommaso, Elena e la loro figlia Nina.
la narrazione però ad un certo punto, secondo il mio punto di vista, prende tre strade differenti, descrivendo le singole storie dei protagonisti; che si scopriranno vittime di un passato che oggi torna a "chiedere il conto"
Buona lettura

Il libro
NEL NOSTRO FUOCO (ed Hacca) -Tommaso ha un’idea precisa della vita: si sveglia sempre alla stessa ora, compie gesti ordinati, puliti. Ha, nelle mani, la misura degli spazi e del tempo. Disprezza il caos, o meglio lo teme, come tutto ciò che non può controllare. Poi l’incontro, improvviso, con una donna drago, che di notte si esibisce per strada sputando fuoco dalla bocca, e di giorno custodisce le sue paure. Serviranno, a quest’uomo che sembra diretto da una voce venuta dal passato, un coraggio nuovo e una dolorosa dimenticanza per provare a vivere una storia d’amore che non sembrava più possibile. Un rapporto, quello con Elena, che a poco a poco gli insegnerà una lingua in grado di nominare – per la prima volta – un’emotività delicata e generosa. Ma l’amore, talvolta, chiede un pegno. È così che arriva un inciampo, un guasto. Una figlia, Nina, che tradisce ogni loro aspettativa, che non cresce come gli altri bambini, che non parla, che pare assemblata coi pezzi peggiori del padre e della madre. “Nel nostro fuoco” è la storia di un’incapacità ad accudire, di una paternità difettosa. Di un alfabeto emotivo da costruire attraverso i segni nascosti nelle pieghe di gesti ripetuti e sguardi incantati. Ma è anche la storia di una salvezza, dell’amore che ci mette al riparo.

sabato 9 dicembre 2017

"Le tre del mattino" di Gianrico Carofiglio

Sicuramente le azioni di marketing hanno influito molto nella scelta di questo libro; sono stato attratto dalla campagna pre-lancio su FB, dal titolo e dalla trama. Non conoscevo l'autore, anche se dopo la lettura ho scoperto che si tratta di un autore affermato.
E' una bella storia coinvolgente che ho letto immedesimandomi talvolta nella figura del padre (visto il mio attuale stato di genitore), talvolta nella figura del figlio (io stesso cresciuto negli anni della storia). Non una semplice storia tra padre e figlio, ma molto di più.
E' soprattutto la storia del protagonista Antonio al quale, quando era piccolo,  hanno diagnosticato un "disturbo" chiamato Epilessia. In realtà negli anni Settanta/Ottanta (questo è il periodo storico della storia) era vissuta come una vera e propria malattia e le persone come Antonio venivano emarginate, non tanto per la malattia ma perchè non si sapeva come gestirla, cosa fare e come aiutare quando si manifestavano "gli attacchi epilettici". Vengono descritti in modo analitico gli stati d'animo di questo ragazzo che vivendo il mondo dell'adolescenza  cresce insieme al suo "disturbo" e con i genitori separati (altra cosa rara per quegli anni).
Una cosa che mi ha turbato e mi ha riportato indietro negli anni è il tema del suicidio tra i ragazzi, un tema poco trattato ma molto importante; "qualche volta ho riflettuto su come deve essere suicidarsi"; un pensiero forte comune a molti ed io stesso mi ci sono rivisto. 
Ricordo quando un mio amico al primo anno della scuola superiore, una mattina, invece di andare a scuola è andato nei campi e li, in solitudine si è tolto la vita, con le stesse modalità del padre qualche anno prima. Si chiamava Francesco, era più piccolo di me di qualche anno e viveva nel mio stesso paese. Ci penso spesso anche se è un ricordo intimo e drammatico, che conservo nel mio cuore per rispetto, per paura, per timore...
Buona lettura

Il Libro
LE TRE DEL MATTINO (Einaudi)- Antonio è un liceale solitario e risentito, suo padre un matematico dal passato brillante; i rapporti fra i due non sono mai stati facili. Un pomeriggio di giugno dei primi anni Ottanta atterrano a Marsiglia, dove una serie di circostanze inattese li costringerà a trascorrere insieme due giorni e due notti senza sonno. È cosí che il ragazzo e l'uomo si conoscono davvero, per la prima volta; si specchiano l'uno nell'altro e si misurano con la figura della madre ed ex moglie, donna bellissima ed elusiva. La loro sarà una corsa turbinosa, a tratti allucinata a tratti allegra, fra quartieri malfamati, spettacolari paesaggi di mare, luoghi nascosti e popolati da creature notturne. Un viaggio avventuroso e struggente sull'orizzonte della vita. Con una lingua netta, di precisione geometrica eppure capace di cogliere le sfumature piú delicate, Gianrico Carofiglio costruisce un indimenticabile racconto sulle illusioni e sul rimpianto, sul passare del tempo, dell'amore, del talento.

«E papà suonò da solo. Io non lo avrei confessato nemmeno a me stesso, ma ero orgoglioso e fiero di lui, e avrei voluto dire a chi mi stava vicino che il signore alto, magro, dall'aspetto elegante che era seduto al piano e sembrava molto piú giovane dei suoi cinquantun anni, era mio padre. Quando finí, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò un applauso pieno di simpatia. E anch'io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento».

L'autore
GIANRICO CAROFIGLIO ha scritto racconti, romanzi, saggi. I suoi libri, sempre in vetta alle classifiche dei best seller, sono tradotti in tutto il mondo. Ha creato il popolarissimo personaggio dell'avvocato Guido Guerrieri. Per Einaudi ha scritto il racconto La doppia vita di Natalia Blum raccolto nell'antologia Crimini italiani (Stile libero 2008), Cocaina, con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo (Stile libero 2013 e e Super ET 2014), Una mutevole verità (Stile libero 2014 e Super ET 2016, Premio Scerbanenco), La regola dell'equilibrio (Stile libero 2014 e Super ET 2016), Passeggeri notturni (Stile libero 2016 e Super ET 2017), L'estate fredda (Stile libero 2016) e Le tre del mattino (Stile libero 2017). Nel 2016 è stato insignito del Premio Vittorio De Sica per la letteratura e del Premio speciale alla carriera della XVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa.

sabato 28 ottobre 2017

"Il potere della semplificazione" di Enrico Franzolin

La storia legata alla lettura di questo libro è singolare. Inizia con un consiglio su un libro da leggere e si trasforma nei mesi in un progetto lavorativo... Ma andiamo per ordine...
Prima dell'estate su consiglio di un amico compro il libro "Il potere della semplificazione" e come mi capita lo parcheggio sul comodino per dare precedenza a letture già iniziate. Contestualmente , attraverso linkedin ricevo un contatto ed un messaggio da parte dell'AD di UNOX che invita la ns azienda ad un approfondimento commerciale dei loro forni professionali. In tempi abbastanza rapidi li incontriamo ma la cosa bella è che durante l'incontro non parliamo di forni, loro core business, ma di un altro progetto molto interessante che stiamo sviluppando con grande curiosità. La cosa ancor più bella che durante l'ultima edizione di HOST ho avuto il piacere di conoscere e parlare con l'autore del libro e fondatore di UNOX, e, da bravo lettore mi sono fatto autografare una copia del libro :)

Finito il racconto veniamo al libro... Parla di semplificazione, e già dallo spessore del libro si capisce che l'autore è una persona concreta che ha fatto della semplificazione prima di tutto una filosofia di vita. Il libro è composto di sole 138 pagine che si lasciano leggere con fluidità, trasporto ed ispirazione. Ogni capitolo inizia con una citazione che non è lasciata al caso ma viene ripresa durante la descrizione del capitolo stesso.
Franzolin racconta la sua vita professionale e quella di UNOX. Attraverso i racconti però si sofferma non tanto sul "cosa" ma sul "come" cioè sui metodi usati: parla del metodo "lean", dell'innovazione e su come le aziende debbano investire e non ostacolare con schemi predefiniti le menti creative.

Un libro indirizzato a imprenditori, lavoratori ma soprattutto ai giovani come spunto di riflessione verso il futuro. Mi piacerebbe organizzare nella mia città una presentazione di questo libro per diffonderne il significato..chissà... per il momento vi auguro una buona lettura.

"Per innovare e semplificare occorre andare all'essenza del problema, oltre la complessità" - Enrico Franzolin

IL POTERE DELLA SEMPLIFICAZIONE (ed guerini NEXT)«Semplicità vuol dire arrivare all'essenza del problema. Ogni componente, ogni caratteristica che non è in linea con l'essenza, o che non crea valore per il cliente, deve essere eliminata.» «Secondo l'approccio lean, l'azienda è un grande sistema guidato dagli eventi. Il suo obiettivo è mettere le cose giuste al posto giusto nel momento giusto e in quantità opportune così da ottenere un flusso perfetto.» «Il segreto del successo sta nel concentrarsi sui dettagli - costantemente - non nel trovare una soluzione brillante una volta per tutte.» Seguendo questi e molti altri principi qui condivisi con il lettore, Enrico Franzolin è riuscito a trasformare una start-up di 3 persone in un'azienda di caratura internazionale capace di rivoluzionare, attraverso l'innovazione tecnologica, il proprio settore.

ENRICO FRANZOLIN - E' imprenditore e inventore. La sua azienda UNOX, è leader in termini di innovazione nel settore dei forni professionali. E' detentore di oltre 80 brevetti. I prodotti UNOX sono presenti in oltre 100 Paesi.

venerdì 11 agosto 2017

"LA SPIA" di Paulo Coelho

Paulo Coelho è un autore che ho letto con frequenza diversi anni fa, un pò meno negli ultimi periodi. Singolare come questo libro sia arrivato a me dopo diversi passaggi di mano, ad ogni passaggio una recensione positiva che hanno aumentato la mia curiosità.
Un libro che si ispira alla storia vera di Mata Hari (nome d'arte), personaggio vissuto nei primi del 900 che fece tanto parlare di se per le sue attività artistiche molto discusse e criticate per l'epoca. Attraverso la storia e le vicende vissute dalla protagonista, l'autore ci racconta della Parigi dell'ottocento e primi del novecento, la "Ville lumiere" con le sue trasformazioni urbanistiche, architettoniche e tecnologiche. Ci racconta di illustri personaggi (artisti, filosofi, scrittori) che hanno vissuto in quella città e che hanno incrociato la vita di Mata Hari. Ci racconta di usi e costumi di Germania e Olanda. Ci racconta infine del conflitto mondiale, di come è iniziato e di come è stato vissuto attraverso gli occhi della protagonista.
Mata Hari è stata artefice e vittima del suo personaggio, con l'unica colpa di aver vissuto nel periodo della Prima Guerra Mondiale dove spesso si veniva accusati, processati e giustiziati senza prove certe. Quello che è avvenuto alla protagonista e che la storia a provato a posteriori.
Nel libro "LA SPIA", l'autore ci racconta la stessa storia vista da due punti di vista diversi: quello della protagonista e del suo avvocato ripercorsa in due lettere. La prima lettera scritta da Mata Hari indirizzata a sua figlia affidata però nelle mani dell'avvocato; la seconda scritta dal suo avvocato indirizzata alla sua assistita ma anche alla donna amata (un amore non corrisposto), forse mai pervenuta a destinazione... Buona lettura.

"La sua unica colpa: 
essere una donna libera" 

Per maggiori approfondimenti sulla storia di Mata Hari: https://it.wikipedia.org/wiki/Mata_Hari

Il libro
LA SPIA (ed la nave di teseo) - Mata Hari, la donna più desiderabile e desiderata del suo tempo. Parigi, prigione di Saint-Lazare, 1917. Una donna attende con fierezza la propria esecuzione. Le rimane un solo desiderio: che sua figlia sappia la verità; che la figlia, che lei non vedrà mai crescere, non creda ad altri che a sua madre. E così prende carta e penna per raccontarle la sua vita avventurosa e controversa. Lei, che attende la fine a Saint Lazare, è Mata Hari, la donna più desiderabile e desiderata del suo tempo: ballerina scandalosa, seduttrice degli uomini più ricchi e potenti del suo tempo, capace di diventarne cortigiana, amante e fidata confidente; e, forse per questo, di suscitare gelosie e invidie nelle donne e mogli della aristocrazia parigina. Lei è la donna dai molti nomi: Margaretha, il nome di battesimo; Mrs McLeod, come la chiamavano aJava; H2T, il nome in codice che i tedeschi le avevano dato in guerra. Il passato di Mata Hari è oscuro, il presente pericoloso: ha dedicato la sua vita alla libertà e al desiderio, ha sfidato i pregiudizi della società. E ora sconta l'accusa infamante di spia. Ma la sua unica colpa è stata di essere una donna libera.

L'autore
PAULO COELHO -Prima di acquisire una notorietà internazionale e divenire un autore di best-seller mondiali, ha dovuto superare molti ostacoli. Durante l’adolescenza, ha subito la terapia degli elettroshock: accadde quando, tra il 1966 e il 1968, i genitori lo fecero ricoverare per tre volte in un ospedale psichiatrico, reputando un segno di pazzia il suo atteggiamento ribelle. A causa della frequentazione di alcuni ambienti artistici, venne incarcerato e sottoposto alla tortura fisica per presunte attività sovversive contro la dittatura brasiliana. Più tardi,  incontrò la rock star Raul Seixas e aderì al movimento hippie, vivendo quella che venne considerata l’età "dell’amore e della pace”, l’epoca di “sesso, droga e rock’n’roll”. Insieme, tra il 1973 e il 1982, i due artisti composero circa 120 canzoni, che rivoluzionarono la musica pop in Brasile. Hippie, giornalista, rock-star, attore, commediografo, regista teatrale e produttore televisivo; un insieme di attività che si interruppero nel 1982 durante un viaggio in Europa. A Dachau, e qualche tempo dopo ad Amsterdam, Paulo ebbe un incontro mistico con “J”, il suo futuro mentore, che lo convinse a percorrere il Cammino di Santiago de Compostela, un pellegrinaggio medievale la cui strada si snoda tra Francia e Spagna. Nel 1986 Coelho percorse il Cammino di Santiago: fu lì che riabbracciò il cristianesimo, ritrovando quella fede che gli era stata trasmessa dai gesuiti durante il periodo della scuola. Egli avrebbe descritto questa esperienza nel suo primo libro, Il Cammino di Santiago, pubblicato nel 1987 e tradotto in Italia nel 2001 da Bompiani. 
L’anno successivo, uscì la sua seconda opera, L’Alchimista (pubblicata in Italia nel 1995 da Bompiani), quella che gli consentì di ottenere una fama mondiale. Tra le altre sue opere troviamo Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto (1996), Monte Cinque (1998), Manuale del guerriero della luce (1997), Veronika decide di morire (1999), Il diavolo e la signorina Prym (2000), Undici minuti (2003), Lo Zahir (2005), Sono come il fiume che scorre (2006), Henry Drummond, il dono supremo (2007), La strega di Portobello (2007), Brida (2008), Il vincitore è solo (2009), Amore (2010), Le Valchirie (2010), Aleph (2011), Il manoscritto ritrovato ad Accra (2012) e Adulterio (2014), tutte pubblicate da Bompiani. Nel 2016 pubblica con La nave di Teseo La spia. Paulo Coelho ha ricevuto numerosi premi internazionali.
Dal 2002 è membro dell'Accademia Brasiliana delle Lettere. Insieme con la moglie Christina Oiticica divide la sua vita tra Rio de Janeiro e l’Europa. Fonte: dal sito ufficiale dell'autore

lunedì 7 agosto 2017

Il diritto di contare - FILM

Alcune volte il mondo cinematografico ci da la possibilità di conoscere storie di personaggi "minori" che però sono stati fondamentali nel progresso umano. E' quello che è successo vedendo il film "Il diritto di contare". Un film sconvolgente e sorprendente sotto tanti punti di vista. Nella corsa allo spazio degli anni 60 mai avrei pensato che i calcoli delle traiettorie venissero fatti a mano, da un team di donne (di colore) che lavoravano per la NASA. Perchè è importante sottolineare "donne di colore"? Perchè fino a pochi decenni fa (oggi sembra un tempo remoto in realtà parliamo di circa 50 anni) nell'America della Libertà, nello Stato della Virginia vigeva la segregazione razziale, con tutte le differenze del caso tra persone bianche e persone di colore. La forza di questo film e di queste donne che sono vissute realmente è proprio questa: affermarsi sia come professioniste e sia come Persone. Durante il film ci sono tante scene che fanno riflettere, una però mi ha particolarmente colpito; ad abbattere la barriera della "diversità" non è stato un evento particolare, ma attraverso la competenza, il lavoro ed i risultati ottenuti da queste "donne di colore", l'uomo bianco ha capito che se voleva guardare oltre le stelle, doveva abbattere prima di tutto le barriere culturali ed i pregiudizi che vigevano. Buona visione.

IL FILM - Recensione di Marzia Gandolfi Nella Virginia segregazionista degli anni Sessanta, la legge non permette ai neri di vivere insieme ai bianchi. Uffici, toilette, mense, sale d'attesa, bus sono rigorosamente separati. Da una parte ci sono i bianchi, dall'altra ci sono i neri. La NASA, a Langley, non fa eccezione. I neri hanno i loro bagni, relegati in un'aerea dell'edificio lontano da tutto, bevono il loro caffè, sono considerati una forza lavoro flessibile di cui disporre a piacimento e sono disprezzati più o meno sottilmente. Reclutate dalla prestigiosa istituzione, Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson sono la brillante variabile che permette alla NASA di inviare un uomo in orbita e poi sulla Luna. Matematica, supervisore (senza esserlo ufficialmente) di un team di 'calcolatrici' afroamericane e aspirante ingegnere, si battono contro le discriminazioni (sono donne e sono nere), imponendosi poco a poco sull'arroganza di colleghi e superiori. Confinate nell'ala ovest dell'edificio, finiscono per abbattere le barriere razziali con grazia e competenza.
La qualità più grande del film di Theodore Melfi è quella di sfogliare una pagina sconosciuta della NASA. Pagina 'bianca' coniugata fino ad oggi al maschile. Se la storia, il contributo delle scienziate afroamericane alla conquista dello spazio, è una novità, la maniera di raccontarla è convenzionale ma non per questo meno appassionante. 
Il diritto di contare mette in scena efficacemente il razzismo e il sessismo ordinario dei bianchi, concentrandosi sui drammi silenziosi che muovono la Storia in avanti. Suscettibile di incontrare il favore di un largo pubblico, Melfi sa bene quando spingere l'emotività dislocando lo sguardo sul romance di Katherine e James, Il diritto di contare segue la storia dell'esplorazione spaziale americana attraverso lo sguardo di tre eroine intelligenti e ostinate che hanno cambiato alla loro maniera il mondo. Hanno doppiato la 'linea del colore', inviato John Glenn in orbita e Neil Armstrong sulla Luna...continua la lettura su www.mymovies.it 
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