domenica 13 gennaio 2019

"Nel nostro fuoco" di Maura Chiulli

E' trascorso più di un anno dal mio ultimo commento ad un libro su questo blog. Sono stati mesi difficili che mi hanno distolto da una mia grande passione: la lettura. In questi difficili mesi ho provato a leggere, ma la mia mente era altrove e la lettura risultava sterile.
Il giorno di Natale ho deciso di dare una svolta ed ho deciso di riprendere la lettura e per farlo ho scelto l'ultimo libro di Maura Chiulli "Nel nostro fuoco". L'autrice è abruzzese ed ho avuto modo in passato di leggere ed apprezzare altri suoi romanzi.
E' una storia molto coinvolgente e passionale. Una storia che ruota attorno a tre personaggi che fanno parte della stessa famiglia: Tommaso, Elena e la loro figlia Nina.
la narrazione però ad un certo punto, secondo il mio punto di vista, prende tre strade differenti, descrivendo le singole storie dei protagonisti; che si scopriranno vittime di un passato che oggi torna a "chiedere il conto"
Buona lettura

Il libro
NEL NOSTRO FUOCO (ed Hacca) -Tommaso ha un’idea precisa della vita: si sveglia sempre alla stessa ora, compie gesti ordinati, puliti. Ha, nelle mani, la misura degli spazi e del tempo. Disprezza il caos, o meglio lo teme, come tutto ciò che non può controllare. Poi l’incontro, improvviso, con una donna drago, che di notte si esibisce per strada sputando fuoco dalla bocca, e di giorno custodisce le sue paure. Serviranno, a quest’uomo che sembra diretto da una voce venuta dal passato, un coraggio nuovo e una dolorosa dimenticanza per provare a vivere una storia d’amore che non sembrava più possibile. Un rapporto, quello con Elena, che a poco a poco gli insegnerà una lingua in grado di nominare – per la prima volta – un’emotività delicata e generosa. Ma l’amore, talvolta, chiede un pegno. È così che arriva un inciampo, un guasto. Una figlia, Nina, che tradisce ogni loro aspettativa, che non cresce come gli altri bambini, che non parla, che pare assemblata coi pezzi peggiori del padre e della madre. “Nel nostro fuoco” è la storia di un’incapacità ad accudire, di una paternità difettosa. Di un alfabeto emotivo da costruire attraverso i segni nascosti nelle pieghe di gesti ripetuti e sguardi incantati. Ma è anche la storia di una salvezza, dell’amore che ci mette al riparo.

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