(Jim Morrison)
domenica 22 aprile 2012
"Eugenetica", ieri e oggi...
Introduco e riporto questo interessantissimo post scritto dal mio amico e collega Gianpiero D'Alanno in riferimento al commento del film e successivo post su questo blog "Winter il delfino" ...buona lettura e buona riflessione...
Non c'è dubbio che il film offra un'occasione per riflettere sul valore della vita e non solo quella animale.
Si va diffondendo sempre di più la mentalità dell'uomo "perfetto".
Mi riferisco, per esempio, all'uso massiccio della diagnosi prenatale mirato ad eliminare, mediante l'aborto, i feti che potrebbero avere dei "difetti".
Un pratica sempre più diffusa anche nelle strutture sanitarie italiane.
Questa mentalità (eugenetica) ultimamente si spinge anche oltre, ne è un esempio l'articolo pubblicato poche settimane fa (link) da una rivista scientifica mensile specializzata, The Journal of medical ethics.
L’articolo dal titolo “After-birth abortion: why should the baby live?” pubblicato dai "bioeticisti" Francesca Minerva e Alberto Giubilini ha suscitato forti polemiche per una tesi agghiacciante: alle stesse condizioni per cui si uccide il feto nel grembo della madre dovrebbe essere permessa anche la soppressione dei bambini appena nati.
Quali? Ovviamente quelli "difettosi", i down per esempio.
Va sottolineato che non si tratta di posizioni isolate.
Tutto questo, caro Dante, ci riporta indietro nel tempo..... leggi attentamente questa citazione:
"Si garantisca una morte pietosa ai pazienti considerati incurabili secondo il miglior giudizio umano". (Adolf Hitler)
E' il passo più significativo di una lettera scritta nel 1939 dal Fuhrer al suo medico personale Karl Brandt, nella quale Hitler incaricava Brandt di reclutare medici di provata fede nazista disposti a realizzare il famigerato Piano T4. Un progetto che avrebbe portato alla eliminazione di 70.000 tedeschi di "pura razza ariana", colpevoli solo di essere malati, inutili, dementi, mutilati della Grande guerra. Per loro furono inaugurate le mostruose camere a gas che verranno utilizzate in seguito su larga scala contro gli ebrei.....
Mi chiedo e ti chiedo: forse l'eliminazione degli "imperfetti" era sbagliata solo quando venica attuata dal nazional-socialismo?
Forse Hitler aveva ragione? Per qualcuno sembrerebbe di si.
Il delfino del film ha avuto la fortuna di trovare persone che avevano capito che una vita, anche se difettosa, ha un grande valore.
Perchè non dovrebbe valere anche per l'uomo?
Ben vengano, allora, i film che ci aiutano a riflettere su questo .... se non vogliamo rischiare di diventare come i nazional-socialisti.
La c. d. "eugenetica" è la "scienza" che tenta di migliorare la razza umana attraverso la riproduzione. Il termine, proposto per la prima volta nel 1883 da Francis Galton, cugino di Darwin, è composto dalla combinazione di due parole: eu (buono) e genet (nascita). Messe insieme stanno a significare "buona nascita" o "bontà genetica".
In contrasto con il suo significato linguistico e ben lontano dall’essere "buono", questo concetto portò a una crudeltà inaudita.
I sostenitori dell’eugenetica affermavano che soltanto la loro razza doveva essere protetta e migliorata mentre le altre dovevano subire una "selezione artificiale".
L'eugenetica si propone di prevenire la riproduzione di poveri, deboli, malati e privi di talento.
I nazisti, a loro volta, sostenevano che chi non apparteneva alla prospera razza ariana, rappresentava un fardello per lo stato e che, pertanto, dovesse essere eliminato per mezzo della sterilizzazione o dello sterminio.
Dalla teoria passarono alla pratica.
Oltre a sterilizzare centinaia di migliaia di persone (politica eugenetica), i nazisti uccisero anche migliaia di malati, storpi, minorati mentali, anziani, incapaci e orfani mandandoli nelle camere a gas, avvelenandoli o lasciandoli morire di fame.
Come ti avevo anticipato ieri, Darwin supportò e incoraggiò la perversione nota come eugenetica, in nome della cosiddetta scienza.
In "L’origine dell’uomo", Darwin si mostrò preoccupato del fatto che, attraverso varie pratiche sociali, i deboli non venissero eliminati e che ciò potesse portare a una tendenza biologicamente arretrata.
Secondo Darwin, i "difettosi" tra le "popolazioni selvagge" e gli animali venivano eliminati rapidamente, e commettevano un errore i medici e i pietisti che proteggevano quelle stesse categorie presenti tra le popolazioni civilizzate. Nello stesso modo in cui gli allevatori miglioravano il loro bestiame attraverso una selezione artificiale, così dovevano fare le società umane, eliminando i malati e i deboli.
Leggi attentamente questi passaggi:
"Chiunque abbia assistito alla selettocoltura non dubiterà che debba essere altamente dannosa alla razza umana.
È sorprendente quanto la mancanza di cure, o una cura gestita erroneamente, porti velocemente alla degenerazione della razza; ma, tranne nel caso dell’uomo, nessuno è così ignorante da consentire che le proprie bestie peggiori si riproducano...... insieme ai selvaggi vengono presto eliminati i malati nel corpo e nella mente; e quelli che sopravvivono mostrano generalmente un ottimo stato di salute. Noi uomini civilizzati, a nostra volta, facciamo tutto il possibile per tenere sottocontrollo il processo di eliminazione; costruiamo centri di ricovero per dementi, mutilati e malati; istituiamo leggi per i poveri; i nostri medici si impegnano al massimo per salvare la vita di tutti fino all’ultimo momento ...... così i membri deboli delle società civili propagano il loro genere". Queste parole, frutto di una mentalità malata, costituirono un buon supporto per razzisti, fautori dell’eugenetica e sostenitori della guerra che, alla fine, inflissero terribili catastrofi all’umanità. Nella parte finale di L’origine dell’uomo, Darwin si è sbizzarrito con affermazioni prive di alcuna logica scientifica, asserendo che la "lotta per l’esistenza" è un bene per l’umanità, che i più intelligenti avrebbero avuto più successo nella battaglia della vita rispetto ai meno intelligenti, e che senza di essa le gente cadrebbe nell’indolenza.
Con queste teorie distorte Darwin gettò, appunto, le basi per le pratiche eugenetiche.
Sappiamo com'è andata a finire, ma sembra che non sempre l'uomo sia capace di fare tesoro degli insegnamenti della storia.
L'articolo dei due "bioeticisti" è esattamente sulla stessa linea.
Le stesse idee del nazional-socialismo vengono ripresentate oggi ma in modo più subdolo e nascosto. Non si usano più le camere a gas, ma le diagnosi pre-natali.
C'è molto da riflettere.
(Gianpiero D'Alanno)
sabato 14 aprile 2012
"I Limiti" di Simona Atzori

"Penso talvolta che i veri limiti esistano in chi ci guarda"
(Simona Atzori)
visita il sito di Simona: (CLICCA QUI)
tratto dal libro "E li chiamano disabili" di Candido Cannavò
Winter il delfino

"WINTER IL DELFINO", un film che ho visto qualche mese fa e subito è entrato nel mio cuore e in quello di tutta la mia famiglia.
Un film, tratto da una storia vera, che lascia spazio a diverse riflessioni. Riflessioni che ho avuto il piacere di condividere con diverse persone ed in particolare con l'amico Floriano Di Francesco, responsabile di laboratorio presso "Ortopedia Prodiesan" di Pescara.
Il delfino, nel film e nella vita reale, si comporta come un comune umano, ed attraversa 3 fasi:
1) subito dopo l'incidente che lo ha portato sulle rive della Florida intrappolato ad trappola per pesci, si abbatte, si lascia quasi morire perchè non vede più un futuro;
2) successivamente, grazie all'aiuto di persone le sono vicine si riprende, si fa curare e si adatta al suo "nuovo corpo" dopo aver subito l'amputazione della coda, un adattamento che però la fa "sopravvivere", infatti senza coda la sua vita è compromessa;
3) la terza fase è quella della "nuova vita", quando grazie ad una nuova speciale protesi torna a nuotare nel modo naturale e riprende la sua vitalità. Vitalità che potrà continuare ad esprimere solo in vasca e non in mare aperto.
Il delfino "Winter" diventa esempio da seguire ed imitare, fonte di ispirazione e forza per molte persone che si trovano a vivere nella "diversità", visitato ancora oggi presso "Clearwater Marine Aquarium" da migliaia di persone.
Strana e sorprendente la natura: l'uomo cerca in tutti i modi di distruggerla e lei, attraverso tanti animali ed in questo caso il "delfino Winter" dona a tutti gli uomini un grande insegnamento sul Valore della Vita.
tratto da: WIKIPEDIA
L'incredibile storia di Winter il delfino (Dolphin Tale) è un film del 2011 diretto da Charles Martin Smith, basato sulla storia del delfino Winter. Il film è ispirato alla vera e straordinaria storia di Winter, una femmina di delfino che è stata salvata nel dicembre 2005 al largo delle coste della Florida e presa in affidamento dalla "Clearwater Marine Aquarium". Dopo essersi aggrovigliata ad una corda legata ad una trappola per granchi, ha perso la sua coda, la quale le è stata sostituita con una particolare protesi. La storia di Winter è stata scelta dai produttori perché fonte di ispirazione per migliaia di persone che si trovano ad affrontare un handicap, e che tutt'oggi visitano quotidianamente il delfino al Clearwater Marine Aquarium.[1]. Sawyer è in bicicletta lungo la spiaggia, quando un pescatore, chiede aiuto dopo aver trovato un delfino ferito intrappolato in una trappola per granchi. Il delfino viene trasportata e curata al Marine Hospital. Hazel dà al delfino il nome Winter. A Sawyer viene data la possibità di vedere Winter anche se all'inizio il padre di hazel non era d'accordo, succesivamente ha notato che Winter alla vista di Sawyer è molto contenta, e quindi gli dà il permesso di vederla. Sawyer, andava a visitare winter tutti i giorni saltando la scuola estiva La madre del ragazzo era molto arrabbiata ma quando ha visto la forte amicizia fra Sawyer e Winter ha migliorato l'umore del ragazzo perché era stato lasciato dal papà. Purtroppo, la coda di Winter sanguinava molto e quindi viene amputata. Winter impara a nuotare senza coda, da una radiografia, il delfino nuota ma in un modo non coretto dannegiando la sua spina dorsale, quindi rischiava di morire Sawyer fa visita a kyle suo cugino che si trovava in ospedale perché aveva perso una gamba durante una battaglia , dove incontra il dottor Cameron McCarthy, il quale costruisce protesi. Sawyer pensa che una protesi possa essere la soluzione migliore per Winter e chiede al Dott. McCarthy di provarci, e accetta Il Dott. McCarthy costruisce un modello di coda ma Winter si rifiuta andando a sbattere contro il muro della piscina. Poco dopo l'ospedale viene danneggiato da un uragano e non ci sono più fondi per la protesi di winter ma per fortuna una madre che aveva la figlia senza una gamba fu colpita dalla storia di winter decise di andare a vederlo, Sawyer vedendo esse colpite da winter ebbe un ideea e convince una sua amica della televisione di annunciare 'l'evento per raccogliere fondi per la coda di winter 'l'evento ebbe un sucesso e così riuscirono a raccogliere i fondi per la nuova coda di winter. così Winter non rifiuta la coda, di guaina gelatinosa . Alla fine, il delfino accetta la coda nuova e furono tutti molto contenti soprattutto il suo migliore amico saweyr e hazel e diventarono come una vera famiglia
Differenze tra il film e la realtà
- Nel film, Winter viene trovato arenato su una spiaggia vicino al Clearwater, da un pescatore seduto sulla riva (e viene salvato con l'aiuto di Sawyer). Nella realtà, Winter è stato trovato nella laguna Mosquito (sul lato opposto dello Stato), non su una spiaggia, da un pescatore nella laguna, e nessun bambino è stato coinvolto.
- Nel film il processo di sviluppo della coda di Winter viene svolto nell'arco di poche settimane dal medico del Dipartimento locale dei Veterani durante la sua vacanza. Nella realtà, il processo di sviluppo della coda adatta è stato svolto in ben più di un anno da Kevin Carroll e un team di esperti di protesi e ortesi.
- Nel film il Clearwater Marine Hospital (già alle prese con questioni finanziarie) viene gravemente danneggiato da un uragano, questo solo per fare in modo di essere drammaticamente salvato dal "Save Winter Day". Nella realtà, il Clearwater Marine Aquarium non ha mai avuto nessun problema finanziario, sia prima che dopo l'arrivo di Winter.
mercoledì 11 aprile 2012
"Questa è la mia vita"...Ligabue

"Questa è la mia vita, se ho bisogno te lo dico. Sono io che guido, io che vado fuori strada. Sempre io che pago; non è mai successo che pagassero per me..."
(Ligabue)
martedì 10 aprile 2012
Il problema secondo cap. Sparrow

"Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. Comprendi?"
(cit. capitan Jack Sparrow)
sabato 7 aprile 2012
"Pensare come Steve Jobs" di Carmine Gallo

Un altro libro che parla di Steve Jobs. L'ennesimo libro che strumentalizza la sua immagine e la sua persona...Questo è quello che ho pensato quando mi è stato regalato questo libro lo scorso Natale.
Entusiasmante, Appassionante, Illuminante, fonte di Ispirazione...Questo è quello che ho pensato dopo averlo letto!
Già, perchè "Pensare come Steve Jobs" (scritto prima della prematura scomparsa di Jobs) non si limita a raccontare la storia del fondatore di Apple, fa di più: prende spunto dal modello organizzativo/aziendale di Steve Jobs e dei suoi collaboratori e ne fa un case history, duplicabile in ogni contesto organizzativo...basta volerlo...
Ma la cosa che più mi ha colpito ed entusiasmato, è il fattore ISPIRAZIONE.
La nostra società, la nostra Nazione, le nostre Aziende e noi tutti, stiamo vivendo un momento difficile. Sembra quasi che l'obiettivo comune o parola d'ordine sia SOPRAVVIVENZA. Assistiamo quasi immobili ed impassibili a ciò che accade, quasi anestetizzati da questa crisi.
Mancano a mio avviso, FONTI DI ISPIRAZIONE, siano essi capi di Stato o dirigenti d'azienda, che sappiano traghettare, trasportare dipendenti e cittadini verso nuovi orizzonti, nuovi obiettivi e nuovi stimoli per un mondo nuovo.
Nel libro possiamo leggere storie di uomini e donne che con le loro opere ed innovazioni hanno cambiato anche semplicemente il mondo che li circonda. Uomini e donne che seguendo ed imitando il modello dettato da Steve Jobs hanno reso e stanno rendendo diverso questo nostro mondo.
Che questo libro sia d'ispirazione per tutti noi affinchè anche nel nostro piccolo possiamo essere artefici di un cambiamento...Buona lettura e buona vita...
"PENSARE COME STEVE JOBS" di Carmine Gallo (S&K editore) - Cosa farebbe Steve Jobs? Se è questa la domanda che ti poni quando devi "creare" qualcosa di nuovo, elaborare idee per dare slancio alla tua attività, fra le scelte giuste per la carriera o, in generale, innovare, sei sulla buona strada. Lo slogan di Apple "Think different", è infatti molto più di una brillante intuizione di marketing. E' la chiave di volta su cui il genio di Cupertino ha costruito non solo l'intera azienda, ma una vera e propria filosofia di vita. E' uno strumento potente, positivo, rivoluzionario che ognuno di noi può applicare in molti campi, puntando allo stesso obiettivo di Apple: essere un passo avanti a tutti per arrivare primi, sempre. In questo illuminante libro Carmine Gallo ha analizzato discorsi, il modus operandi, le strategie di Jobs e ha collezionato interviste con i suoi più stretti collaboratori per andare al cuore della filosofia dell'innovazione. ne ha tratto sette principi guida, la mappa del percorso che ti porterà a un livello superiore di consapevolezza e creatività:
1) Fà ciò che ami.
2) Lascia un segno nell'universo.
3) Metti in moto il cervello.
4) Vendi sogni, non prodotti.
5) Dì mille "NO".
6) Crea esperienze follemente eccezionali
7) Padroneggia il messaggio.
Seguendo l'esempio del creatore della Apple, tradotto in queste pagine in metodi e strumenti pratici, scoprirai nuovi modi per sbloccare il tuo potenziale creativo, alimentarlo e metterlo al servizio dei tuoi obiettivi. L'importante è imparare le regole del gioco dai maestri giusti. E, in questo gioco, Steve Jobs è (è stato) il migliore.
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