"Non un'ombra di trasalimento, non un bisbiglio di eccitazione; questo rapporto ha la stessa passione di un rapporto di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio! Voglio che tu abbia una felicità delirante! O almeno non respingerla.
Lo so che ti sembra smielato ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: Buttati a capofitto! Trovati qualcuno che ami alla follia e che ti ami alla stessa maniera!
Come trovarlo? Be', dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto."
Come è la morte? Come ci si presenta a noi? Queste sono domande a cui tutti vorremmo una risposta. Un'interpretazione a queste domande ce la dà Martin Brest, che ci rappresenta la cosa cui tutti vorremmo incontrare il più tardi possibile, come un'essere di assoluta bellezza ed eleganza. A Brad Pitt affida questo difficoltoso, quanto superinteressante incarico. Pitt, oltre al suo fascino, trasmette al personaggio simbolico della Morte: bellezza, eleganza, sicurezza, suberbia, ma anche timidezza, romanticismo, compassione e pietà.
La morte chiamata Joe Black (il nero forse è una delle uniche cose che spontaneamente attribuiamo alla morte), la cosa più orribile e cattiva, che trascina via e spezza senza distinzioni vite umane; anche nel film la morte prende in prestito il corpo di Brad Pitt ragazzo per poter adempiere alle sue funzioni; in questo film riesce a provare il sentimento più nobile e più prezioso che una persona possa incontrare nella sua vita: l'amore. Amore per la figlia della sua vittima, amore mai conosciuto da un personaggio ritenuto da tutti e da sempre come l'essere più malefico nella vita. Il personaggio evolve sempre più in maniera positiva nel corso del film sino a diventare complice, aiutante, nonchè braccio destro della sua vittima: Anthony Hopkins. Se davvero la morte è così buona, dato che nel finale restituisce, addirittura, il corpo e la vita al giovane Brad Pitt, dal quale l'aveva presa in prestito; forse allora non dovremmo aver così paura di essa.
Trama Bill Parrish (Anthony Hopkins) ha tutto quello che un uomo può desiderare: successo, salute, potere e una bellissima figlia. nel 65° compleanno riceve una visita da uno straniero misterioso, Joe Black(Brad Pitt) che non tarda a rivelare la sua identità: la morte. in cambio di un po’ più di tempo in vita Bill si offre di fargli da guida sulla Terra; ma rimpiangerà la sua scelta quando all’improvviso Joe si innamora di sua figlia?
«Io non sento il tuo cuore! Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere... ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto.» (Bill Parrish)
Amore e MorteQuesti i temi principali trattati dal film. Un binomio sicuramente non felicissimo, ma senza dubbio intrigante e parecchio coinvolgente. La Morte in cerca di Vita, in cerca dei suoi sapori, di gioie, di dolori, e in cerca di una dimensione fatta di limiti e determinazione, insomma una Morte che cerca di afferrare la condizione del "finito". Durante il tragitto in cui capricciosamente pretende di essere guidata da Bill Parrish (uomo che ha tutto quello che un uomo può desiderare), questa bizzarra figura curiosa della vita, si ritrova a scoprire un'esistenza sensibile fatta di valori e dissapori, un'esistenza in cui spesso riesce a vivere un Amore forte, capace di far sognare. Alla fine la vita viene descritta come un'esperienza a cui difficilmente si riesce a rinunciare. Si tratta senza dubbio di un tema delicato affrontato con arte dove gli spunti sono moltissimi.
E' un film che emoziona e che riesce a far sorridere per le buffe e inusuali scene interpretare da un malinconico e taciturno Bradd Pitt che in questa pellicola ha sicuramente dimostrato di saper trasmettere anche attraverso silenzi che, accompagnati da primi piani carichi di emozione, donano al film un'atmosfera senza dubbio unica. Un'atmosfera in cui è totalmente immerso il saggio Bill Parrish in uno splendido Anthony Hopkins che resta comunque la colonna portante del film. Ottima la colonna sonora.
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