Spesso accade che quello che ci circonda, la nostra città, i nostri amici, i cibi della nostra regione ci sembrano scontati; ma quando "usciamo al di fuori dei nostri confini" tutto sembra diverso. Diventiamo amanti e patrioti della nostra città natale (magari spesso è un piccolo paese), gli amici di quartire vengono dipinti con i nuovi conoscenti come Grandi Amici e le pietanze semplici della tradizione (in questo caso abruzzese) vengono esaltati all'ennesima potenza (come è giusto che sia). Lo stesso effetto lo abbiamo quando la nostra città o le sue pietanze vengono esaltate in qualche programma in televisione o su riviste nazionali. Ebbene a me è successa la stessa cosa ed ecco perchè voglio dedicare questo post ad una pietanza della nostra terra veramente speciale ed originale: gli arrosticini.
Ormai da diversi anni compro il giovedi con "La Repubblica" l'allegato "Viaggi", e proprio la settimana scorsa è stato dedicato un articolo agli ARROSTICINI che di seguito riporto.
Ormai da diversi anni compro il giovedi con "La Repubblica" l'allegato "Viaggi", e proprio la settimana scorsa è stato dedicato un articolo agli ARROSTICINI che di seguito riporto.
Mi piacerebbe ricevere dei vostri commenti su questo cibo soprattutto da chi vivendo fuori regione ha avuto la possibilità di assaggiarli. Buona lettura e...Buon appetito!
"Gli Arrosticini sono una prelibatezza che rappresenta tutto l'Abruzzo, essi nacquero sull'altopiano del Voltigno"
"Da un lato la vetta imbiancata del Gran Sasso, dall'altro le colline dell'entroterra pescarese che degradano verso il mare. Terra di transumanza e tradizioni gastronomiche legate al mondo agropastorale, la provincia di Pescara, che dal mare si spinge fino alle propaggini del Gran Sasso, è la culla di uno dei cibi più caratteristici e gustosi del Centro Italia: "gli arrosticini di pecora". Nati dall'esigenza di nutrimento dei pastori che nella transumanza utilizzavano la carne delle pecore troppo vecchie per figliare o produrre latte, infilzata in spiedini, oggi gli arrosticini sono diventati una prelibatezza che si identifica con il territorio abruzzese ma che sta conquistando consensi anche al di fuori della regione. Nel tempo questo cibo popolare ha conosciuto la sua evoluzione, tanto che oggi vengono utilizzate le migliori parti di pecore di giovane età. In realtà i migliori arrosticini sono preparati infilzando tocchetti di carne di pecora o castrato, alternandone i tagli (spalla, coscia e pancia) e frapponendo dei piccoli pezzi di grasso per amalgamarne il gusto e renderli più morbidi. Rispetto agli arrosticini preparati in serie, tutti uguali e con pezzi di carne di un cm., questa tipologia è la più pregiata perchè necessita di carne di ottima qualità che deve reggere anche una cottura più lunga, Le "rustelle" o "arrustelle" come vengono chiamati nel dialetto locale, devono essere cotte sulle "rustillire", barbecue stretto e lungo privo di griglia creato per poter girare con facilità l'arrosticino senza rischio di bruciare il legno dello spiedino; la brace deve essere alla giusta temperatura e il cuoco deve mettere la sua abilità nella salatura e nei tempi di cottura. La tradizione del mangiare carne di pecora alla brace sotto forma di arrosticini è propria di tutto l'Abruzzo anche se la sua origine viene fatta risalire al territorio pedemontano della Provincia di Pescara nei dintorni dell'altopiano del Voltigno, nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Da queste parti molte trattorie o osterie offrono cene a base di arrosticini e bruschette. Nella tradizione la pecora viene di giorno tagliata a pezzi, selezionandone le parti che andranno a costituire l'arrosticino che poi, la sera, andrà cotto sulla "furnacella". In alcuni di questi locali è possibile trovare varianti, come quella degli arrosticini di fegato di pecora cotti alternati a fettine di cipolla. (Francesco Vignali).
1 commento:
.....sento il profumo
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