domenica 25 gennaio 2009

"Le rane che si credevano pesci"


La settimana scorsa mi sono recato nella mia libreria abituale per fare "la spesa", perchè se il pane è il nutrimento per il corpo i libri sono il nutrimento per la mente e per l'anima (aggiungo io). Mentre mi spingevo alla ricerca di novità sono stato attratto dalla copertina di questo libro ma ancor di più sono stato rapito ed incuriosito dal titolo "Le rane che si credevano pesci". Sono tornato a casa e come un bambino che riceve in dono un nuovo giocattolo ho iniziato a divorarlo ma a soffermarmi sui punti importanti che si trovano perchè è si importante leggere la storia ma è anche importante "fermarsi" durante il viaggio perchè come si legge è proprio il viaggio la chiave di tutto, la voglia di non fermarsi ma andare avanti verso l'obiettivo prefissato ma verso anche l'avventura e la scoperta. Ho letto diversi libri sia sul cambiamento e diversi scritti seguendo lo spunto delle storie, ritengo che sia uno stile semplice ma diretto allo stesso tempo che lascia a chi lo legge il tempo e lo spazio per fare le opportune riflessioni. Belle le citazioni che si trovano e le illustrazioni che rafforzano il concetto e lo rendono molto vivace.

Voglio dedicare questo post e suggerire la lettura di questo libro ad un mio grande amico che si trova a dover affrontare una scelta molto importante e delicata e colgo l'occasione per augurargli un Grande in bocca al lupo...



LE RANE CHE SI CREDEVANO PESCI.
Progettare il futuro, godersi il presente, partendo dal proprio talento.
Questa è una favola, ma non troppo. È una storia che tratta un argomento che sta a cuore a tutti: combinare un futuro più sicuro con un presente piacevole e, perché no?, ricco di soddisfazioni economiche. Missione possibile? Sì: con un metodo e un po’ di buona volontà. Ma vediamo che accade a Stagno Tranquillo, dove tutto procede sereno e le rane, che pensano di essere pesci, hanno cibo e quiete in abbondanza. Ma, giorno dopo giorno, l’acqua dello stagno comincia ad abbassarsi e le rane - divise in quattro gruppi -passano il tempo a litigare senza trovare una soluzione. Fra loro però c’è Lara, la rana curiosa, che parla con gli altri animali, fa domande, si fida delle loro risposte. Sarà lei a fare il balzo che le farà scoprire che è possibile respirare fuori dall’acqua e che, esplorando il mondo, possiamo trovare quello che fa per noi. Stagno Tranquillo è il posto ideale in cui trascorrere la propria vita: il clima è ottimo, c’è cibo in abbondanza, non ci sono in giro famelici predatori. Si sta così bene che le rane che lo abitano… neppure sanno di essere rane e vivono da sempre come se fossero pesci. Convinte che il mondo abbia i confini angusti del loro stagno, guardano con sospetto chi, come la giovane Lara, non crede minimamente al vecchio adagio secondo cui «chi si accontenta gode», ma, anzi, è persuasa che solo attraverso il cambiamento si possa dare un senso alla vita. La curiosa e intraprendente ranocchia decide così di andarsene, appena prima che un grave evento colpisca l’immutabile habitat di Stagno Tranquillo. E se le rane rimaste passeranno il tempo a litigare fra loro senza trovare una soluzione, Lara compirà un viaggio che la cambierà per sempre: troverà chi le sarà d’aiuto, scoprirà nuove cose, farà errori, riconoscerà il suo talento e imparerà passo dopo passo a scegliere la propria meta. Lontano o vicino al punto di partenza…Con la collaudata formula della favola, questo libro fornisce preziose indicazioni per «uscire dallo stagno» e fare il balzo necessario a scoprire che è possibile trovare un lavoro senza rinunciare ai propri sogni, a una buona qualità della vita e al tempo da dedicare a se stessi e agli altri.


L'AUTORE: Cristiano Ghibaudo, ha 31 anni.E’ un consulente aziendale e formatore, laureato in Scienze dell’Educazione.Dal 2000 si occupa di formazione professionale, manageriale e di sviluppo organizzativo.Collabora con diverse società, e opera in più aziende, dalla piccola realtà alla grande multinazionale. I suoi principali ambiti di competenza riguardano il marketing, la comunicazione, la gestione del tempo, l’orientamento professionale, il mondo dei servizi e tutto ciò che ha attinenza con l’universo della relazione dentro e fuori il mondo del lavoro. E’ l’autore del libro: LE RANE CHE SI CREDEVANO PESCI Sperling & Kupfer 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe leggerlo….magari riaccende quella curiosità e voglia di fare che vengono a mancare! Oggi come oggi il problema fondamentale è proprio la volontà….come lo è sempre stato. Ecco perché sono veramente in pochi a uscire dallo stagno e il più delle volte sono le persone dalla quale non ti aspetti una simile audacia. Davide

Anonimo ha detto...

condivido il tuo parere su questo libro.
L'ho avuto in dono a Natale e mi ci sono tuffata subito
grazie
claudia

Anonimo ha detto...

Carissimo Dante
la ringrazio per il suo commento !
Per me è sempre una gioia poter constatare che qualcuno abbia la possibilità di emozionarsi leggendo il mio libro!
Spero prima o poi di riuscire ad organizzare una presentazione dalle Sue parti! Ho un caro amico che si è appena trasferito vicino a Chieti,... chissà!

Cordialmente la saluto

Cristiano GHIBAUDO

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