Sono della classe 1973. Una generazione che non è cresciuta con la tecnologia, ma ha visto (e sta vedendo) crescere la tecnologia. Non sono un fanatico, ma faccio parte di quelle persone che la apprezzano, ne sono incuriositi e che provano ad usarla nel quotidiano...
Sono però più interessato ed incuriosito alla storia delle persone che spesso (SEMPRE) sono dietro ad un logo blasonato. Spesso sono ragazzi ventenni che hanno inventato, sperimentato, implementato e divulgato tecnologie che oggi quotidianamente utilizziamo in tutto il mondo. Giovani Persone, quindi che non sono ancorate mentalmente a schemi e modelli predefiniti. Questi giovani imprenditori abbattono le barriere del passato creando in certi casi nuovi prodotti, nuove economie e nuove professioni.
Oggi voglio condividere con voi la storia di Drew Houston che ho letto casualmente quest'estate in una pubblicazione di "Millionaire". Forse questo nome non è molto conosciuto, ma sicuramente la sua azienda si:... DROPBOX https://www.dropbox.com/). Buona lettura...
Drew Houston da ragazzino aveva un sogno. Dirigere la sua società di informatica. Per realizzarlo, ha rinunciato a un’offerta multimilionaria di Steve Jobs. E ha fatto bene. Oggi la sua Dropbox vale 4 miliardi di dollari. “Alzi la mano chi sa già cosa vuole fare da grande”. Drew Houston ha 14 anni ed è l’unico studente che interviene per rispondere alla domanda di un professore nella sua scuola di Boston. “Voglio dirigere la mia azienda di informatica.”La stessa frase l’ha ripetuta 10 anni dopo a Steve Jobs che gli offriva 800 milioni di dollari per Drop Box, il servizio che permette di archiviare e condividere documenti, consultandoli da qualsiasi dispositivo (pc, telefono, tablet).Oggi DropBox è una società che vale 4 miliardi di dollari, ha realizzato nel 2011 ricavi per 240 milioni e conta oltre 500 milioni di utenti. Ma chi è questo ragazzo nominato tra i “30 migliori imprenditori Under 30″ dalla rivista Inc. e che nel novembre scorso ha guadagnato la copertina di Forbes?Pur non appartenendo alla generazione dei “nativi digitali”, Drew è nato con un computer in mano e ha iniziato ad armeggiare sin da piccolo. “Ho cominciato a programmare all’età di 5 anni” si legge sulla domanda che presenterà 20 anni dopo per ottenere il primo finanziamento a Dropbox. Suo padre è un ingegnere elettrico laureato ad Harvard. Sua madre, bibliotecaria in una scuola, preoccupata per l’eccessivo attaccamento del figlio al computer, d’estate glie lo nasconde per farlo giocare nei boschi del New Hampshine. Ma a quanto pare non serve a niente. A 14 anni Drew sta già collaudando il suo primo software e, mentre frequenta la scuola, riceve una proposta di lavoro come programmatore in una società che lo paga in azioni. Il suo chiodo fisso è sempre quello: creare la sua azienda. Dropbox, fondata a 25 anni, è la sua sesta startup. L’idea di DropBox affonda le sue radici all’interno del Mit (Massachusetts Institute Of Technology) di Boston, dove Drew si laurea in Informatica nel 2006.“Al Mit c’era una rete informatica che si chiamava Athena” ha raccontato in più occasioni. “Da qualsiasi computer ti collegassi potevi accedere ai tuoi documenti, come se ci fosse una “nuvoletta” che ti seguiva ovunque all’interno del campus. Non dovevi andartene in giro con i fogli né preoccuparti di fare il backup, perché tutti i tuoi documenti avevano il “dono dell’ubiquità”. Ho pensato che qualcuno doveva realizzare la stessa cosa per il resto del mondo. L’obiettivo di DropBox è infatti quello di permettere a tutti di accedere ai nostri dati ovunque ci troviamo. Il lampo di Genio arriva a Drew in un momento di grossa difficoltà, è da lì che parte l’idea che avrebbe rivoluzionato completamente la sua vita, finalmente il giorno in cui avrebbe costruito la sua impresa di successo stava per arrivare. Nel 2007 un amico comune presenta a Drew Arash Ferowski, figlio di rifugiati iraniani che stava studiando informatica al Mit. Basta poco per tempo per conoscersi e decidere che fanno l'uno per l'altro. Drew porta l'idea e l'esperienza di business, Ferdowski l'interesse di affrontare un problema che nessuno aveva risolto. I due si presentano insieme al colloquio con Graham, che offre loro i primi 15 mila dollari. Una delle più grandi fortune di Dropbox è il fatto che proprio nel periodo del suo "concepimento", nel 2007, Jobs abbia presentato l'iPhone, portando a tre il numero dei dispositivi che la gente usa: computer al lavoro, a casa e in mobilità. Drew e Arash apportano le dovute modifiche, poi presentano la demo all'evento di Y Combinator. E qui ricevono il loro primo vero finanziamento: 1,2 milioni di dollari da Sequoia, il fondo che ha lanciato Google e Yahoo!. 15 mesi dopo il lancio Dropbox vantava 25 milioni di iscritti. Lo scorso settembre ha fatto il botto. Houston ha invitato nella sua sede di San Francisco sette grandi venture capitalist e ha fatto una presentazione durata quattro giorni. Alla fine ha chiesto di fare un'offerta. Risultato? Un finanziamento di 250 milioni di dollari su una valutazione di 4 miliardi.
La lezione di Drew Houston
1) PARTI DALLA SEMPLICITA' - Dropbox è immediatamente comprensibile da chiunque utilizzi un pc
2) DIFFERENZIATI DAI CONCORRENTI - Houston è riuscito a costruire un sistema compatibile con quasi tutti i sistemi operativi e piattaforme. Non esiste al momento alcun concorrente che faccia la stessa cosa
3) SII VELOCE NEL REALIZZARE L'IDEA - Quando si ha un'idea in campo tecnologico, bisogna essere molto veloci a realizarla. E i primi mesi sono fondamentali: è un periodo di tempo in cui le startup devono essere agili, pronte a cambiare modello di business a seconda dei feedback che ricevono dagli utenti.
4) FAI LE COSE PER BENE - "Punto ogni giorno all'eccellenza, che è la somma di 1.000 dettagli" ha dichiarato Drew
2 commenti:
grazie!Non conoscevo la storia di Dbox. E' una funzionalità che sto conoscendo a poco a poco e la trovo utilissima:-)Per fortuna che esistono ancora dei geni che inventano cose utilissime per tutti..:-)
...i geni ci saranno sempre... :)
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