lunedì 13 agosto 2012

"La mia vita è uno zoo"

LA MIA VITA E' UNO ZOO - Un libro, un articolo di giornale, un film, ma soprattutto una Storia VERA.
Le storie VERE raccontate attraverso un libro, una pellicola, hanno un fascino speciale: ci immedesimiamo e ne veniamo coinvolti, sorridiamo e ci commuoviamo. Sono per noi fonte di ispirazione e motivazione, poichè pensiamo dentro di noi"Se lo ha fatto lui/lei posso farlo anch'io!".
Questo film (questa storia) parla di famiglia, di animali, ma soprattutto di cambiare la propria vita e quella della famiglia ed avere la possibilità di scrivere un nuovo inizio...
La vera storia si svolge in Inghilterra, anche se per ragioni cinematografiche il film viene girato in California.
Durante l'anno capita (mi capita) soprattutto a fine dicembre ed in estate di fare un "bilancio" della mia esistenza professionale e personale; in questi giorni sogno e cerco di riprogrammare la mia vita, anche se con il passare degli anni mi sono accorto che bisogna "programmarla di meno e viverla di più"...
Che questo film, che questa storia possa essere di ispirazione per ciascuno di noi, in modo da vedere il nostro futuro con nuovi occhi...

Buona lettura e buona visione.

"Papà, perchè non ci racconti più le favole?". "Perchè adesso una favola la stiamo vivendo".


IL FILM - tratto da www.mymovies.it - Benjamin Mee è un giornalista temerario che scrive di avventure e di esperienze estreme. Padre appassionato di una bambina e di un adolescente ha perso la moglie da pochi mesi e prova a conciliare lavoro e questioni domestiche. Il dolore dei suoi figli e l'incapacità di vivere una casa e una città che lo hanno visto felice lo convincono a licenziarsi e a comprarne una in campagna, a nove miglia dalla civiltà. Il nuovo alloggio comprende sette ettari di terreno e uno zoo affollato di animali e dei loro zelanti custodi. Deciso a cambiare vita e intenerito dall'entusiasmo della sua bambina, investe sul futuro e acquista l'intero pacchetto. Inizia per Benjamin una straordinaria avventura, questa volta da vivere.
Può capitare qualche volta che una sequenza sola definisca il destino di un film. Nella cassiera nera in conversazione col protagonista di Matt Damon c'è il senso di La mia vita è uno zoo e probabilmente del cinema tutto di Cameron Crowe. Un cinema che si perde e si ritrova sempre, un cinema con due anime, una dolce e una amara, un cinema colpevole di cuore e abitato da ‘perdenti' pieni di grazia. Come Drew Baylor in Elizabethtown, che deve fare fronte a un lutto e a un fiasco, come Benjamin Mee, che deve gestire un lutto (di nuovo) e una paternità. Ispirato a una storia vera e al romanzo che l'ha raccontata (“We bought a Zoo”), La mia vita è uno zoo è un percorso di risalita e insieme una parabola filosofica sul comportamento umano. Perché al centro della filmografia del regista americano ci sono sempre le persone, quelle che fanno la differenza scattandoti una foto ideale o incoraggiandoti dietro la cassa di un supermercato, quelle che spostano più avanti, oltre il dolore e l'assenza, quelle per cui è più importante essere, quelle che si può sempre ricominciare da capo, quelle che ritrovano l'ispirazione e con quella la rigenerazione. 

Il trailer del film:

"Per cambiare, serve il coraggio di rischiare. Ma si rischia di più continuando a vivere una vita che non ci appartiene".


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