venerdì 25 luglio 2014

"Loro non mi vedono" di Cristina Mosca

Un “pugno allo stomaco”, questo è quello che ho provato leggendo fin dalle prime pagine il libro “Loro non mi vedono” di Cristina Mosca. I “pugni” però non sempre sono sferzati con cattiveria, anzi, questo “pugno” è stato molto utile perché mi ha portato a riflettere su un aspetto della vita che spesso dimentichiamo (o magari semplicemente non vogliamo ricordare) la morte, o per meglio dire quel passaggio specifico tra la fine della vita terrena e la “vita eterna”.
Nel libro vengono raccontate dieci storie di Persone “non passate oltre”, Persone che non hanno più voce nel nostro mondo, ma che l’autrice con una capacità fuori dal comune riesce a dare loro. “Loro non possono essere ascoltate dalla gente “viva”; loro non possono essere visti…”
“Loro non mi vedono” è anche la frase ricorrente in tutti i racconti, quasi a voler rimarcare questa loro impossibilità di mettersi in contatto con le persone che facevano parte della loro “vita” precedente… Quindi ora cosa sono? Non sono più persone, e non sono più spiriti che appartengono alla vita eterna: sono “entità” (perdonate se il termine non è appropriato) che vivono nella “terra di mezzo”, entità che non hanno ancora vissuto il trapasso, o che forse non lo faranno mai…
Storie che si ispirano a veri fatti di cronaca, ma come tutti i fatti di cronaca hanno una risonanza immediata, ma che altrettanto immediatamente vengono dimenticati, non per Cristina Mosca, che ha voluto con questo racconto dar loro “una voce”, “una presenza”.
Dieci storie che toccano il cuore e l’anima, buona lettura.

"… Sono cresciuta tra gli scricchiolii delle assi di legno e l'odore del cerone, io, una Sybil Vane appartenuta ad un tempo che non esiste più, una maschera che non può fare a meno di recitare l'amore perché non lo ha mai conosciuto…" (Libera di stare)

La scheda del libro.
“LORO NON MI VEDONO” (ed ianieri edizioni) – Credete sia difficile vivere. Voi non sapete quanto sia difficile morire. Non sapete cosa significa guardare ad ogni alba volti liquefatti sui cuscini, circondati da una infinita pena: pupille che tradiscono l’augurio di morire, morire presto. Voi non conoscete il desiderio del perché non prendi me, pur di non vedere, non testimoniare l’arsione pazza che divora le cellule più giovani. Non vedete irrigidirsi le vene lungo le braccia dei padri e dei mariti quando le unghie si incidono nei palmi, quasi a voler trattenere la persona amata come un lenzuolo tirato di notte. Ma la vita al contrario di quello che ci insegnano, non è aria, non si tiene ferma nei pugni chiusi.

L’autrice del libro.

CRISTINA MOSCA - classe 1980, nasce a Giulianova ma presto si trasferisce a Pescara, dove attualmente vive e lavora. Laureata in lingue e letterature straniere, dal 2007 è giornalista pubblicista. Nel 2005 esordisce con il romanzo breve “chissà se verrà alla mia festa” con il premio valerio gentile (schena), nel 2006 pubblica la silloge “pierrot scalzo” (tracce). nel 2007 esce il suo secondo romanzo “e donne infreddolite negli scialli” (schena). Per saperne di più visita cristinamosca.it
Loro non mi vedono è la sua prima raccolta di racconti ed il primo volume della nuova collana bartleby (Ianieri edizioni), a cura di Federica D’Amato.

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