"Se vuoi costruire una nave,
non far raccogliere
ai tuoi uomini pezzi di legno,
ma trasmetti loro la nostalgia del mare infinito"(Antonie de Saint-Exupéry)
Tratto dal libro "IL VALORE DELL'EQUIPAGGIO" di Franco D'Egidio
Le grandi scoperte del passato sono state il frutto della capacità di sognare di grandi uomini, che sulle loro navi solcavano i mari alla scoperta dell'ignoto.
Non tutti tornarono, certo, ma molti si conquistarono grande fama. Nessuno però attribuirebbe oggi i loro successi esclusivamente alle loro navi. Colombo sarebbe riuscito nella sua impresa probabilmente anche con altre navi. In ogni caso la tecnologia per costruire quelle navi e le capacità tecniche dei progettisti e dei carpentieri erano certo importanti, ma come supporto per la realizzazione del sogno di questi grandi esploratori.
E' altresì vero che Colombo non sarebbe mai arrivato in America senza il contributo determinante dei suoi equipaggi, quel lavoro silenzioso che sta dietro ogni importante traguardo raggiunto dall'uomo. Le navi solcavano il mare con le stesse difficoltà con cui le aziende affrontano oggi il mercato, turbolento, mutevole, difficile. Purtroppo con una grande differenza. La maggior parte delle organizzazioni odierne e in particolare dei loro equipaggi è inadeguata e impreparata ad affrontare il mare. Solo un profondo cambiamento e l'interiorizzazione profonda da parte dei manager di quantò affermò Saint-Exupéry sarà possibile vincere le sfide del futuro e sopravvivere alla tempesta continua del cambiamento.
L'Equipaggio al centro del viaggio: il valore delle persone
Nei tempi avventurosi dei viaggi via mare, i capitani avevano particolare cura non solo nella scelta della nave, nell'esaminare il suo stato, ma anche nella scelta degli uomini che sarebbero dovuti salirvi a bordo. Dal diario del capitano McCowan, ufficiale della marina inglese del XVII secolo, possiamo leggere:
"Questa nave è perfetta. Il legname con cui è stata costruita è di prim'ordine. Un vero miracolo dell'ingegneria dei cantieri di Sua Maestà [...]. Per vincere i venti che sfideranno le robuste vele di questo naviglio il legno e la tela non basteranno. Occorrono uomini veri, abituati al lavoro, capaci di affrontare le privazioni che il mare ci pone innanzi [...] uomini che condividano il grande sogno di raggiungere il porto, e che con la loro volontà, è l'aiuto della grazia di Dio, spingano questa nave verso il nostro lido [...] perchè laddove il mare è in bonaccia, oppure è in tempesta, può più la volontà dei migliori uomini, che la resistenza del miglior legno contro le forze della natura!"
Il grande intuito del capitano è fondamentale. Una grande nave può essere costruita nel modo migliore, può incorporare i migliori e più avanzati ritrovati della tecnologia, ma senza le persone giuste non andrà molto lontano. L'equipaggio è l'elemento vitale. Così è l'impresa, l'organizzazione, la nave su cui ci apprestiamo a compiere il viaggio che assicura la prosperità del nostro futuro. I capitani che consideravano gli uomini solo alla stregua di schiavi cui imporre i ritmi del lavoro di mare, spesso di fronte alle difficoltà, alle lunghe bonacce o alle terribili tempeste, hanno dovuto affrontare l'estrema rivolta dell'equipaggio, l'ammutinamento. Viceversa i capitani dotati di vera leadership, capaci di trasferire il loro sogno all'equipaggio, hanno sempre raggiunto la meta prefissata.
Così nelle aziende un management capace e dotato di leadership riconosce subito l'importanza delle persone e riesce a trasferire loro il sogno da raggiungere. Dopotutto, l'etimologia stessa del termine "impresa" sottolinea il rischio, l'attività quasi avventurosa per il raggiungimento di un obiettivo di elevato valore.
Investire nelle persone significa applicare alla lettera l'insegnamento del grande sociologo ed economista italiano Wilfredo Pareto: "le persone, in un'azienda, sono il 20% che ottiene l'80% dei risultati. Invece troppo spesso le aziende investono unicamente in sistemi, processi, strutture, organizzazione: l'80% che porta solo al 20% del risultato".Da qui l'esigenza di focalizzarsi sull'equipaggio, sulle persone che consentono di fatto il successo del viaggio che ci accingiamo a compiere.
non far raccogliere
ai tuoi uomini pezzi di legno,
ma trasmetti loro la nostalgia del mare infinito"(Antonie de Saint-Exupéry)
Tratto dal libro "IL VALORE DELL'EQUIPAGGIO" di Franco D'Egidio
Le grandi scoperte del passato sono state il frutto della capacità di sognare di grandi uomini, che sulle loro navi solcavano i mari alla scoperta dell'ignoto.
Non tutti tornarono, certo, ma molti si conquistarono grande fama. Nessuno però attribuirebbe oggi i loro successi esclusivamente alle loro navi. Colombo sarebbe riuscito nella sua impresa probabilmente anche con altre navi. In ogni caso la tecnologia per costruire quelle navi e le capacità tecniche dei progettisti e dei carpentieri erano certo importanti, ma come supporto per la realizzazione del sogno di questi grandi esploratori.
E' altresì vero che Colombo non sarebbe mai arrivato in America senza il contributo determinante dei suoi equipaggi, quel lavoro silenzioso che sta dietro ogni importante traguardo raggiunto dall'uomo. Le navi solcavano il mare con le stesse difficoltà con cui le aziende affrontano oggi il mercato, turbolento, mutevole, difficile. Purtroppo con una grande differenza. La maggior parte delle organizzazioni odierne e in particolare dei loro equipaggi è inadeguata e impreparata ad affrontare il mare. Solo un profondo cambiamento e l'interiorizzazione profonda da parte dei manager di quantò affermò Saint-Exupéry sarà possibile vincere le sfide del futuro e sopravvivere alla tempesta continua del cambiamento.
L'Equipaggio al centro del viaggio: il valore delle persone
Nei tempi avventurosi dei viaggi via mare, i capitani avevano particolare cura non solo nella scelta della nave, nell'esaminare il suo stato, ma anche nella scelta degli uomini che sarebbero dovuti salirvi a bordo. Dal diario del capitano McCowan, ufficiale della marina inglese del XVII secolo, possiamo leggere:
"Questa nave è perfetta. Il legname con cui è stata costruita è di prim'ordine. Un vero miracolo dell'ingegneria dei cantieri di Sua Maestà [...]. Per vincere i venti che sfideranno le robuste vele di questo naviglio il legno e la tela non basteranno. Occorrono uomini veri, abituati al lavoro, capaci di affrontare le privazioni che il mare ci pone innanzi [...] uomini che condividano il grande sogno di raggiungere il porto, e che con la loro volontà, è l'aiuto della grazia di Dio, spingano questa nave verso il nostro lido [...] perchè laddove il mare è in bonaccia, oppure è in tempesta, può più la volontà dei migliori uomini, che la resistenza del miglior legno contro le forze della natura!"
Il grande intuito del capitano è fondamentale. Una grande nave può essere costruita nel modo migliore, può incorporare i migliori e più avanzati ritrovati della tecnologia, ma senza le persone giuste non andrà molto lontano. L'equipaggio è l'elemento vitale. Così è l'impresa, l'organizzazione, la nave su cui ci apprestiamo a compiere il viaggio che assicura la prosperità del nostro futuro. I capitani che consideravano gli uomini solo alla stregua di schiavi cui imporre i ritmi del lavoro di mare, spesso di fronte alle difficoltà, alle lunghe bonacce o alle terribili tempeste, hanno dovuto affrontare l'estrema rivolta dell'equipaggio, l'ammutinamento. Viceversa i capitani dotati di vera leadership, capaci di trasferire il loro sogno all'equipaggio, hanno sempre raggiunto la meta prefissata.
Così nelle aziende un management capace e dotato di leadership riconosce subito l'importanza delle persone e riesce a trasferire loro il sogno da raggiungere. Dopotutto, l'etimologia stessa del termine "impresa" sottolinea il rischio, l'attività quasi avventurosa per il raggiungimento di un obiettivo di elevato valore.
Investire nelle persone significa applicare alla lettera l'insegnamento del grande sociologo ed economista italiano Wilfredo Pareto: "le persone, in un'azienda, sono il 20% che ottiene l'80% dei risultati. Invece troppo spesso le aziende investono unicamente in sistemi, processi, strutture, organizzazione: l'80% che porta solo al 20% del risultato".Da qui l'esigenza di focalizzarsi sull'equipaggio, sulle persone che consentono di fatto il successo del viaggio che ci accingiamo a compiere.
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