Da quattro anni a questa parte mi sono appassionato al mondo della corsa, o almeno cosi mi piace pensare. Chi mi conosce bene sa che qualche tempo fa mi dilettavo al mattino presto a fare una bella sgambata prima di andare al lavoro, rigenerandomi e caricandomi per la giornata. Non sono sicuramente un corridore "amatoriale", non ho mai partecipato ad una maratona, mezza maratona, o competizione di qualunque genere (per ora). Non che non ne abbia voglia, anzi, sicuramente non sono preparato fisicamente ma al momento non ho ancora una compagnia che me lo permette (si usa sempre questa scusa...). Amo correre (quando posso) sul lungomare della mia città, al mattino, rigorosamente accompagnato dalla musica del mio iPod, che mi aiuta, mi stimola e mi fa compagnia. Mentre leggevo il libro che vi sto segnalando ripensavo a come mi sono avvicinato a questo mondo e soprattutto cosa pensavo della corsa quando ero più giovane (una decina o quindicina d'anni fa): "sicuramente era più divertente correre giocando a basket o calcetto rispetto a correre per strada...".Come cambiano le cose! Come cambiano le persone! Come cambiano le passioni!
Ho inizato acorrere durante un periodo di dieta ferrea (pesavo 86kg!) con l'obiettivo di perdere peso, con l'abbigliamento e le scarpe sicuramente poco idonee e che mi procuravano un dolore alle articolazioni del ginocchio. Una sofferenza ad ogni uscita, l'affaticamento fisico ed il freddo del mattino non rendevano la cosa facile, ma ho tenuto duro! Con il tempo il peso scendeva(71kg), l'andatura era più fluida ed anche l'abbigliamento era sempre più idoneo, il divertimento e l'appagamento ed il senso di benessere crescevano sempre più. Nel mio piccolo riuscivo a percorrere ogni uscita 13/14 km senza tener conto tanto del tempo che impiegavo, non dovevo confrontarmi con nessuno se non con me stesso.
La vita della famiglia è un po cambiata e con essa l'organizzazione della famiglia (che grazie a Dio è cresciuta) e del lavoro, le uscite si sono sempre più ridotte fino a sparire, ogni tanto ci riprovo ma in questa disciplina come in tutte la cosa più importante è la "costanza". Questa premessa in realtà l'ho scritta più per me, anche se so che qualche amico si ritroverà, affinchè possa trovare il giusto tempo da dedicare a questa disciplina che mi appassiona tanto ma che ha bisogno di molta dedizione, come tutte del resto.
Leggendo tutto d'un fiato questo libro è come se in me si fosse risvegliato qualcosa o olmeno mi piace pensarlo...
Buona lettura e buona corsa...
LINUS - "Parli sempre di corsa" edito da Mondadori
"Quando corri la testa si libera come per magia. Lo stress e la stanchezza della giornata scompaiono per lasciare il posto a pensieri ed emozioni. E dopo la doccia tutto il corpo è invaso di una bellissima sensazione di benessere. "Parli sempre di corsa" non è semplicemente un libro sulla corsa. E' un libro molto intimo e molto autobiografico, in cui Linus racconta cosa gli succede nella mente, nel cuore e nell'anima quando smette i panni del deejay ed esce a fare una bella sgambata. Le tabelle, i carboidrati, le scarpe nuove ci sono eccome, sia ben chiaro. C'è la Maratona di New York, con i suoi riti, il marketing estremo e i 4000 italiani che il giorno prima si riscaldano a Central Park. C'è l'ossessione per i chilometri misurati con la perizia di un geometra svizzero. Ci sono il cardiofrequenzimetro, la playlist sull'iPod, quel senso di eroica fratellanza con una marea di sconosciuti che faticano al suo fianco. E poi c'è il Kenia, la terra degli uomini-antilope, dove correre veloce significa sopravvivere e oggi, grazie agli sponsor, può significare vivere da signori. Ma tutti questi luoghi comuni del corridore amatoriale sono come un tappeto musicale su cui Linus fa scorrere la sua voce per raccontare un universo di sentimenti, persone e aneddoti che raggiunto perchè si è messo a corrergli dietro. Un universo personalissimo e molto avvincente, che l'ha cambiato nel profondo. Oggi Linus è un cinquantenne in piena forma. Corre tre-quattro volte a settimana, cascasse il mondo con il suo gruppo di amici, e si cimenta in due maratone all'anno. Queste pagine intense raccontano la nascita di una passione che gli ha sconvolto la vita, migliorandola radicalmente, tanto da non poterne più fare a meno.
Gli amori, le passioni che ci colpiscono in età adulta ci colgono molto spesso impreparati. Vanno a riempire un vuoto motivazionale legato alle frustrazioni del lavoro, della famiglia, del tempo che passa, dell'immagine che lo specchio ci rimanda, e sono talmente totalizzanti da farci perdere il lume della ragione".
Ho inizato acorrere durante un periodo di dieta ferrea (pesavo 86kg!) con l'obiettivo di perdere peso, con l'abbigliamento e le scarpe sicuramente poco idonee e che mi procuravano un dolore alle articolazioni del ginocchio. Una sofferenza ad ogni uscita, l'affaticamento fisico ed il freddo del mattino non rendevano la cosa facile, ma ho tenuto duro! Con il tempo il peso scendeva(71kg), l'andatura era più fluida ed anche l'abbigliamento era sempre più idoneo, il divertimento e l'appagamento ed il senso di benessere crescevano sempre più. Nel mio piccolo riuscivo a percorrere ogni uscita 13/14 km senza tener conto tanto del tempo che impiegavo, non dovevo confrontarmi con nessuno se non con me stesso.
La vita della famiglia è un po cambiata e con essa l'organizzazione della famiglia (che grazie a Dio è cresciuta) e del lavoro, le uscite si sono sempre più ridotte fino a sparire, ogni tanto ci riprovo ma in questa disciplina come in tutte la cosa più importante è la "costanza". Questa premessa in realtà l'ho scritta più per me, anche se so che qualche amico si ritroverà, affinchè possa trovare il giusto tempo da dedicare a questa disciplina che mi appassiona tanto ma che ha bisogno di molta dedizione, come tutte del resto.
Leggendo tutto d'un fiato questo libro è come se in me si fosse risvegliato qualcosa o olmeno mi piace pensarlo...
Buona lettura e buona corsa...
LINUS - "Parli sempre di corsa" edito da Mondadori
"Quando corri la testa si libera come per magia. Lo stress e la stanchezza della giornata scompaiono per lasciare il posto a pensieri ed emozioni. E dopo la doccia tutto il corpo è invaso di una bellissima sensazione di benessere. "Parli sempre di corsa" non è semplicemente un libro sulla corsa. E' un libro molto intimo e molto autobiografico, in cui Linus racconta cosa gli succede nella mente, nel cuore e nell'anima quando smette i panni del deejay ed esce a fare una bella sgambata. Le tabelle, i carboidrati, le scarpe nuove ci sono eccome, sia ben chiaro. C'è la Maratona di New York, con i suoi riti, il marketing estremo e i 4000 italiani che il giorno prima si riscaldano a Central Park. C'è l'ossessione per i chilometri misurati con la perizia di un geometra svizzero. Ci sono il cardiofrequenzimetro, la playlist sull'iPod, quel senso di eroica fratellanza con una marea di sconosciuti che faticano al suo fianco. E poi c'è il Kenia, la terra degli uomini-antilope, dove correre veloce significa sopravvivere e oggi, grazie agli sponsor, può significare vivere da signori. Ma tutti questi luoghi comuni del corridore amatoriale sono come un tappeto musicale su cui Linus fa scorrere la sua voce per raccontare un universo di sentimenti, persone e aneddoti che raggiunto perchè si è messo a corrergli dietro. Un universo personalissimo e molto avvincente, che l'ha cambiato nel profondo. Oggi Linus è un cinquantenne in piena forma. Corre tre-quattro volte a settimana, cascasse il mondo con il suo gruppo di amici, e si cimenta in due maratone all'anno. Queste pagine intense raccontano la nascita di una passione che gli ha sconvolto la vita, migliorandola radicalmente, tanto da non poterne più fare a meno.
Gli amori, le passioni che ci colpiscono in età adulta ci colgono molto spesso impreparati. Vanno a riempire un vuoto motivazionale legato alle frustrazioni del lavoro, della famiglia, del tempo che passa, dell'immagine che lo specchio ci rimanda, e sono talmente totalizzanti da farci perdere il lume della ragione".
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