mercoledì 19 novembre 2014

"Marina" di Carlos Ruiz Zafon

Ormai la contaminazione letteraria fa parte di me. La cerco, la voglio. 
Voglio essere "contaminato" dalle esperienze di lettura di chi mi sta vicino, spesse volte come in questo caso di un autore di fama internazionale che però non conoscevo; e per questa "conoscenza" ringrazio la mia collega Annagiulia.

Ma veniamo al libro "Marina":
"Siamo alla fine degli anni settanta e precisamente nel periodo che va dal settembre 1979 al maggio 1980Óscar Drai è uno studente quindicenne che ha l'abitudine di sparire ogni tanto dal cupo convitto che lo ospita a Barcellona. 
In questo girovagare senza una meta precisa, si aggira nei quartieri meno frequentati della città e da una musica ammaliante è attirato in un casolare abbandonato dove trova uno strano orologio che, con un impulso inspiegabile, ruba e fugge via. Tornato qualche giorno dopo per restituire quell’oggetto senza valore conoscerà Marina e il padre di lei, Germán Blau, un pittore che ancora soffre per la morte dell’amatissima moglie. A poco a poco il personaggio si addentra in una storia piena di mistero, in cui emerge qualcosa di accaduto a cavallo tra le due guerre mondiali e che si è concluso in un incendio nell’immediato secondo dopoguerra. Un mistero che potrebbe costare a Óscar la vita e anche di più. Da questo momento si srotola una vicenda piena di avventura e sconcerto, in cui una donna avvolta in un velo nero visita tutti i pomeriggi la stessa tomba senza nome nel cimitero di Sarría. Marina dirà a Óscar, insofferente del luogo e del'inazione, con tono autorevole e didattico: Non si capisce niente della vita finché non si comprende la morte… " (tratto da WUZ il social dei lettori)


Un libro, un racconto che mi ha rapito, incuriosito fin da subito: per l'ambientazione nella città di Barcellona, la storia dei protagonisti che si intrecciano con quella di persone vissute in un altra epoca ed ormai quasi dimenticate… Ma anche da un altro aspetto: la morte.
Tutti sappiamo che dobbiamo morire, la morte fa parte del libro della nostra vita, l'ultimo capitolo, l'ultima parola. Tutti lo sappiamo, tutti la temiamo, tutti vorremmo spostare questo "capitolo" più in là. Qualcuno è disposto a barattare qualche anno in più con stratagemmi innaturali (come viene raccontato nel libro) ma per essere poi condannati per sempre. Altri invece, più serenamente la accettano, lasciando andare la persona cara verso un'altra dimensione. 
Questa è la chiave di lettura che mi porto nel cuore dopo aver letto questo libro: non ancorare le persone che amiamo sulla terra (come vorrebbero fare diversi protagonisti del libro), magari in un corpo non più autosufficiente, ma "liberarle dal male" dando loro la possibilità di "liberare lo spirito".
Buona lettura

"Non sapevo ancora che, prima o poi, l'oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo. Quindi anni più tardi, mi è tornato alla mente quel giorno. Ho visto quel ragazzo girovagare nella bruma della stazione Francia e il nome di Marina si è infiammato di nuovo come una ferita recente.
Tutti custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell'anima. 
Questo è il mio."

scheda del libro
"MARINA" (ed. Mondadori)-  Barcellona, fine anni Settanta. Oscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Oscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Oscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.

l'autore:
CARLOS RUIZ ZAFON - nasce a Barcellona il 25 settembre 1964. Frequenta un collegio di gesuiti e diventa direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria. La sua carriera letteraria inizia nell’ambito della letteratura per ragazzi. Nel 1993 infatti pubblica il libro dal titolo “Il principe della nebbia” con il quale si aggiudica la vittoria del Premio Edebé per la letteratura per ragazzi. L’anno successivo dopo il divorzio dalla moglie e dopo aver lasciato il suo impiego Carlos Ruiz Zàfon si trasferisce in California e precisamente a Los Angeles. Carlos continua la sua carriera di scrittore per ragazzi scrivendo “Il palazzo della mezzanotte ” e “Le luci di settembre ” che insieme al suo primo libro formano una vera e propria trilogia chiamata appunto “La trilogia della nebbia”. Pubblica anche il romanzo “Marina”.
Il 2001 è un anno di svolta per Carlos Ruiz Zàfon che inizia a farsi strada anche nell’editoria per adulti. Pubblica infatti “L’ombra del vento” che si trasforma ben presto in un fenomeno letterario a tutti gli effetti e che riceve un vasto riconoscimento sia da parte del pubblico che da parte della critica. Il romanzo entra subito nelle classifiche dei libri più venduti del mondo, viene tradotto in oltre 40 lingue e si aggiudica la vittoria di numerosi e prestigiosi premi letterari. Carlos Ruiz Zàfon pubblica inoltre nel 2008  “Il sogno dell’angelo” anch’esso un romanzo di grande successo. Carlos Ruiz Zàfon collabora attivamente anche con i quotidiani spagnoli “Il Paìs” e “La Vanguardia” per i quali cura le pagine culturali. Vive attualmente ancora a Los Angeles dove lavora anche come sceneggiatore.

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