A.Petrucci - R.Credidio - M.Morelli |
Questa volta la matita protagonista non è quella del narratore ma quella dello stilista, che interpreta con raffinatezza e senso estetico l’eleganza italiana. La morbidezza dei tessuti, la leggerezza delle stoffe e la comodità del capo Brioni che abbraccia perfettamente il corpo, hanno ispirato la seconda giornata AIDP Abruzzo e Molise, dedicata ai 5 Sensi. Oggi il nostro protagonista è il tatto.
A disegnare l’Alta moda maschile Brioni iniziarono nel 1945 a Roma, il sarto pennese Nazareno Fonticoli e l’imprenditore umbro Gaetano Savini, ispirandosi al paradisiaco arcipelago Brioni, meta del jet set dei primi del Novecento.
Suggestioni, unicità, ricercatezza e stile sono le caratteristiche di queste isole ed anche l’essenza stessa dei capi Brioni. Da Roma a New York il salto per l’atelier fu breve ed oggi in tutto il mondo, toccando ed indossando un loro abito si ha la sensazione di far parte di “un’isola che non c’è”.
In 220 passaggi i preziosi tessuti vengono trasformati, con tatto e minuzia, in un abito unico e senza tempo.
L’eccelso valore di quest’arte è rappresentata dal Chief Master Tailor, Angelo Petrucci, che con fierezza porta nel mondo l’alta qualità sartoriale dell’azienda Brioni. Oggi tutto in azienda parla del valore artigianale del lavoro e della professionalità del singolo dipendente. “Tutte le fasi di produzione svolte da centinai di mani sapienti (sarti, tagliatori, tecnici) mirano a valorizzare ed a rendere unico ogni singolo capo Brioni”, come evidenzia il Direttore HR Brioni, Mario Morelli.
Prendendo spunto dagli innumerevoli accorgimenti che si adottano per realizzare un capo, AIDP chiede metaforicamente ai suoi direttori del personale, se lo stesso tatto viene utilizzato nelle relazioni umane in azienda e se oggi abbia ancora senso parlare di tatto con i dipendenti.
Se è vero come cita , Dante D’Alfonso (Resp del Personale di McDonald’s Pescara), che spesso i leader sono visti in azienda “come grandi intimidatori, simili ai padri severi, i cui figli obbediscono mossi dal timore e dal desiderio di compiacerli”, il Presidente AIDP Abruzzo è Molise, Raffaele Credidio, si domanda quando gli HR d’impresa smetteranno di trattare i propri dipendenti come bambini. L’approccio aziendale non è forse paternalistico, con i suoi numerosi divieti e permessi concessi solo se il dipendente obbedisce alle norme? Ed ancora, se come ricorda D’Alfonso, per Steve Jobs “tutto ciò che siamo sono le nostre idee ovvero le persone di cui ci circondiamo”, quando gli HR coglieranno l’opportunità che, secondo Credidio, l’attualità sta offrendo? Ovvero quando si aprirà la mente verso soluzioni alternative di gestione delle risorse umane, concedendo non rigide regole e procedure da seguire, appartenenti ad un modo di fare impresa che non esiste più, ma dando obiettivi da raggiungere, orientando il dipendente verso la meta comune d’impresa e non verso il badge da vidimare ed i permessi da richiedere? Occorrerebbe quindi trovare un nuovo contatto con i dipendenti, attraverso idee innovative, specchio della vita di oggi, in cui non serve obbligatoriamente la presenza fisica in azienda per fare business ma basta un IPAD, un’email, una videoconferenza o un aereo.
Quanto sia presente oggi la propensione al cambiamento verso i nuovi modi di lavorare, di concepire il valore di un dipendente a fronte delle potenzialità tecnologiche, AIDP Abruzzo e Molise lo sta provando a scoprire con un sondaggio interno, curato da Alberta Ranieri, Responsabile Amministrazione del Personale Auchan Pescara. Per proiettarsi effettivamente nel XXI secolo, nelle esigenze sociali di work balance, nella reale concretizzazione dell’agognata qualità di vita, serve scoprire il nuovo modo di fare impresa e di organizzare il lavoro con-tatto. - (Elena Prizzi)
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