Non sono mai stato un appassionato di ciclismo, ma ho sempre seguito due grandi ciclisti: Marco Pantani e Francesco Moser. Il ricordo di oggi è dedicato a Francesco Moser, il campione del record dell'ora (anno 1984). Campione che ho visto correre dal vivo una sola volta tanti anni fa ma che ricordo ancora bene: la gara si disputava al velodromo Vigorelli di Milano e la scuola aveva organizzato un pullman per andare a vedere l'evento (avrò avuto 9 anni), una vera celebrazione del campione, con tanto di gadget e poster (che per diverso tempo è stato appeso nella mia cameretta). La seconda volta, invece, grazie ad una riunione aziendale (febbraio 2016), abbiamo fatto visita alla sua azienda vinicola ed al suo "museo" www.cantinemoser.com a Trento. E proprio li, nella sua terra, nella sua casa, l'Uomo Francesco, tra un bicchiere di buon vino, ha raccontato in compagnia dei suoi figli, le gesta del Campione Moser. Inutile dire, che tutti noi siamo stati travolti dai suoi racconti, dalle sue gesta ed imprese, raccontate con tutta la passione e la semplicità di chi le ha vissute e le vive ancora nel suo cuore, passeggiando nel suo museo tra cimeli, trofei, biciclette…"passeggiando tra i suoi ricordi…"
Proprio in quella occasione ho comprato il libro "Ho osato vincere" scritto a quattro mani da Francesco Moser e Dario Mosca; un libro che ho letto con passione e trasporto. La storia di Moser va in parallelo ad un pezzo delle storia d'Italia, perché lui come tanti altri sportivi ne ha fatto parte, era un punto di riferimento di tanti italiani; tanti tifosi sparsi in Italia e nel mondo che lui rispettava profondamente: "Il vero ciclismo è il pubblico, a cui va tutto il nostro rispetto. E l'unico modo per rispettarlo è lottare fino allo stremo delle forze. Saranno anche trascorsi secoli e cambiati i nomi, ma questo siamo: gladiatori".
Un corridore, uno sportivo, un romantico, un uomo, che nonostante il trascorrere del tempo ha ancora in se la fiamma agonistica del campione. Buona lettura.
"Ho vinto spesso, qualche volta ho perso, non ho mai partecipato" (F.Moser)
HO OSATO VINCERE (ed Mondadori) - «Cadi nove volte, rialzati dieci.» Francesco Moser in bicicletta è stato un numero uno, vincendo più di ogni altro ciclista italiano. Ma tutti i suoi grandi successi – dal Mondiale su pista del 1976 a quello su strada del 1977, dalle tre Parigi-Roubaix inanellate di seguito fra il 1978 e il 1980 alla vittoria al Giro d'Italia del 1984 – sono nati dalla tenacia con cui si è saputo risollevare dopo le sconfitte, rimontando ogni volta in sella deciso a dare battaglia, senza mai risparmiarsi sui pedali. Così Moser è diventato uno degli sportivi più amati di ogni tempo, fino alla consacrazione del record dell'ora, il primato stabilito a Città del Messico nel 1984 a trentatré anni, quando erano in molti a considerarlo ormai sul viale del tramonto. Del resto lui è sempre stato l'uomo dei primati. Non solo per i tre record dell'ora – in altura, al livello del mare e al coperto – ma perché fu un innovatore su tutti i fronti, proiettando il ciclismo di quegli anni nel futuro: fu il primo a usare le ruote lenticolari, a indossare gli occhiali antivento, a sperimentare nuovi metodi d'allenamento, tutti dettagli che poi gli altri corridori copiarono. Dopo Coppi e Bartali, nessuno come lui ha saputo raccogliere intorno a sé l'affetto di tifosi e appassionati, che si rispecchiavano nel ciclista fiero e dalla pedalata potente, poco avvezzo a strategie e giochi di squadra, sempre pronto a spingere e ad attaccare per arrivare, semplicemente, davanti a tutti. Con la schiettezza che l'ha reso celebre, in queste pagine Moser ripercorre in prima persona la propria epopea sportiva, dall'infanzia contadina nella sua Palù di Giovo, in Trentino, ai record messicani, dai duelli con Merckx alla rivalità con Saronni, dalle infernali classiche del Nord ai Giri d'Italia, dalle brucianti sconfitte alle incredibili vittorie. Una carriera ineguagliata, e insieme il grande romanzo popolare di un eroe che ha saputo conquistare un posto nell'immaginario collettivo.
L'autore
FRANCESCO MOSER - è l'italiano che vanta il maggior numero di vittorie nella storia del ciclismo. Tra i suoi innumerevoli trionfi ci sono il Giro d'Italia e alcune delle classiche più importanti, come la Milano-Sanremo, la Freccia Vallone, il Giro di Lombardia e la Parigi-Roubaix, vinta per tre volte consecutive. Campione del mondo su strada e nell'inseguimento su pista, nel 1984 a Città del Messico stabilì il record dell'ora, battendo quello precedente di Eddy Merckx, e ottenendo poi anche il primato nel 1986 a Milano al livello del mare e nel 1988 a Stoccarda al coperto.