Ho letto le 385 pagine del libro “Cento giorni di felicità” tutte
d’un fiato, nel senso non che le ho lette senza interruzione (sarebbe stato
impossibile) ma le ho lette con vera partecipazione e riflessione nei gg che è
durata la lettura. Lettura che ho vissuto con partecipazione ed emozione per
vari aspetti che mi legano molto alle vicende del protagonista: moglie, due
figli di età simile e il fatto che entrambi siamo quarantenni.
Inevitabile
quindi fare dei parallelismi considerando il tema e la domanda che viene posta
al lettore: “Cosa faresti se sapessi che ti separano cento giorni dalla
morte?”. Già perché il protagonista del libro, Lucio Battistini, in seguito ad
un normale controllo medico scopre di avere un cancro in fase avanzata. La
domanda che si pone è “Cosa faccio?”. La domanda che mi sono posto io è : “Cosa
farei?”. Difficile dare una risposta razionale, perché di razionale in tutto
questo non c’è nulla; se non il fatto che sappiamo che tutti noi dopo la
nascita dobbiamo morire. Ma non ne parliamo, non vogliamo parlarne e se
proviamo a trattare l’argomento veniamo bloccati con frasi di questo tipo “Sei
il solito esagerato, non si parla di queste cose, ecc”.
Ho sempre ritenuto che
anche nel morire ci vuole “fortuna”. Troppe persone se ne vanno in modo
improvviso e prematuro senza avere la possibilità di un ultimo saluto, un ultimo abbraccio; troppe persone care ho perso in questo modo. Altre
invece le ho viste consumarsi e spegnersi a causa di tumori o malattie
degenerative, ed a causa di cure molto invasive avevano perso la facoltà di
relazionarsi, di emozionarsi, di vivere; anestetizzati in una sorta di “Limbo”.
Avere la notizia che morirai fra 100 giorni è una notizia che ti sconvolge, ma
allo stesso tempo è un “dono che si riceve”, un’ultima possibilità per mettere
a posto le cose. Ho provato a mettermi nei panni del protagonista (senza
giudicare, nessuno di noi può mettersi e permettersi di giudicare le decisioni
che vengono prese in simili circostanze, ognuno affronta la vita e la morte
come meglio crede). Ed in modo razionale (anche troppo) ho cercato di
concentrare le mie attenzioni sulla mia famiglia facendo in modo di
“pianificare la mia morte” ed i passaggi burocratici successivi necessari
(funerale, mutuo, assistenza ai bambini ecc) cose tristi ma necessarie.
So che
molti di voi a questo punto si saranno anche annoiati di leggere questa
riflessione; ma alla base del libro e di questi pensieri c’è un sentimento di
grande amore e gratitudine verso la vita, la famiglia e gli amici. Un
sentimento da vivere in armonia ed in “salute” per il maggior tempo possibile…
non entro troppo nello specifico per non rovinare il piacere della lettura… Un
libro che ho letto con le lacrime agli occhi e con il cuore gonfio di emozione,
ma che mi ha arricchito molto e ve lo consiglio… Buona lettura e buona vita…
"…Ninna oh…Ninna oh…Io dormo. ho fatto tutto quello che dovevo fare. tutto quello che ho potuto fare. Non sono stato il migliore, ma ce l'ho messa tutta. Sono sereno…"
"CENTO GIORNI DI FELICITA' " (ed Einaudi) - Cosa faresti se mancassero cento giorni alla tua morte? Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, «l'amico Fritz». Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa piú difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, «la piú perduta delle giornate è quella in cui non si è riso».
L'autore
FAUSTO BRIZZI - Roma, 1968) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Con il suo film d'esordioNotte prima degli esami ha vinto il David di Donatello e il Nastro d'Argento. Tra le altre sue opere: Ex, Maschi contro femmine, Com'è bello far l'amore, Pazze di me. Per Einaudi ha pubblicato Cento giorni di felicità (2013), tradotto in Francia, Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Brasile, Israele, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Turchia, Australia, Se mi vuoi bene (Stile Libero 2015 e Super ET 2016) e Ho sposato una vegana (2016).
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