"Quando siete felici fateci caso". E' questo il titolo del libro di Kurt Vonnegut che mi è stato consigliato dall'amica Silvia.
Io aggiungo: "Quando siete felici e appagati dite GRAZIE!", "Quando avete bisogno di AIUTO chiedetelo, non vergognatevi!". Tre affermazioni che spesso sono una conseguenza. Tre affermazioni che negli ultimi anni hanno fatto parte della mia vita…
Spesso la vita è difficile e ci mette di fronte a sfide difficili da affrontare; ma quando siamo riusciti a "superare la sfida" è giusto fermarsi, ringraziare chi ci ha supportato (e alcune volte sopportato), e soprattutto essere Felici.
Un libro ricco di aneddoti, riflessioni, storie ed esperienze che posso essere sicuramente per noi lettori esperienze e spunti di riflessioni. Riflessioni datate ma sempre molto attuali.
Discorsi che erano indirizzati agli studenti di College Universitari che il giornalista Dan Wakefield e la traduttrice Martina Testa hanno messo a disposizione di tutti noi…"Quando siamo felici facciamoci caso"… Buona lettura
Scheda del libro
"QUANDO SIETE FELICI, FATECI CASO" - Nelle università americane il commencement speech è il discorso ufficiale tenuto al termine dell’anno accademico ai laureandi da una personalità di spicco del mondo della cultura o della politica. Negli ultimi anni, i discorsi agli studenti di scrittori come David Foster Wallace (Questa è l’acqua) e George Saunders (L’egoismo è inutile) sono diventati grazie al passaparola dei veri e propri oggetti di culto, per gli studenti e non solo. Questo volume raccoglie nove discorsi tenuti da Kurt Vonnegut fra il 1978 e il 2004, e si propone come una piccola summa del pensiero di un maestro geniale e irriverente della letteratura del Novecento. Fra aforismi, ricordi, aneddoti, riflessioni, i discorsi di Vonnegut brillano dello stesso spirito vivace e anticonformista che anima la sua narrativa; mai predicatorio, mai consolatorio, ma capace di sferrare attacchi frontali allo status quo, cantare inni alla libertà e alla creatività dell’essere umano, spiazzare e divertire con il suo humour dissacrante, Kurt Vonnegut ci parla ancora, a qualche anno dalla morte, con una voce modernissima e utile a leggere il mondo in maniera critica e potenzialmente rivoluzionaria.
«Quanti di voi hanno avuto un insegnante, in qualunque grado di istruzione, che vi ha resi più entusiasti di essere al mondo, più fieri di essere al mondo, di quanto credevate possibile fino a quel momento?
Alzate le mani, per favore.
Adesso riabbassatele e dite il nome di quell’insegnante a un vostro vicino, e spiegategli che cosa ha fatto per voi.
Ci siamo?
Cosa c’è di più bello di questo?»
Kurt Vonnegut - (Indianapolis, 1922 - New York, 2007) nacque in una famiglia colpita dalla Grande Depressione del ’29. Nel 1940 si iscrisse a biochimica all’università, poi andò sotto le armi e da prigioniero dei tedeschi assisté al bombardamento di Dresda. Tornato in America, ha studiato antropologia e ha fatto vari lavori fra cui il cronista, nello stato di New York. Esordisce come scrittore nel 1950 e pubblica il suo primo romanzo, Piano meccanico, nel 1952. Membro dell’American Academy and Institute of Arts and Letters, è considerato uno dei massimi scrittori di fantascienza e uno dei maggiori autori americani. Con Feltrinelli ha pubblicato: Mattatoio n. 5 (2003), da cui è stato tratto il film di Roy Hill nel 1972, Ghiaccio-nove (2003), Un pezzo da galera (2004), Piano meccanico (2004), Dio la benedica, Mr. Rosewater (2005), La colazione dei campioni (2005), Le sirene di Titano (2006), Madre notte (2007), Barbablù (2007), Ricordando l’Apocalisse (2008), Guarda l’uccellino. Racconti inediti (2012), e, nella collana digitale Zoom, Da tutte le strade si alzeranno lamenti (2012).
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