Un “pugno allo stomaco”, questo è quello
che ho provato leggendo fin dalle prime pagine il libro “Loro non mi vedono” di Cristina
Mosca. I “pugni” però non sempre
sono sferzati con cattiveria, anzi, questo “pugno”
è stato molto utile perché mi ha portato a riflettere su un aspetto della vita
che spesso dimentichiamo (o magari semplicemente non vogliamo ricordare) la
morte, o per meglio dire quel passaggio specifico tra la fine della vita
terrena e la “vita eterna”.
Nel
libro vengono raccontate dieci storie di Persone “non passate oltre”, Persone che non hanno più voce nel nostro
mondo, ma che l’autrice con una capacità fuori dal comune riesce a dare loro. “Loro non possono essere ascoltate dalla
gente “viva”; loro non possono essere visti…”
“Loro non mi vedono” è anche la frase
ricorrente in tutti i racconti, quasi a voler rimarcare questa loro
impossibilità di mettersi in contatto con le persone che facevano parte della
loro “vita” precedente… Quindi ora cosa sono? Non sono più persone, e non sono
più spiriti che appartengono alla vita eterna: sono “entità” (perdonate se il
termine non è appropriato) che vivono nella “terra di mezzo”, entità che non
hanno ancora vissuto il trapasso, o che forse non lo faranno mai…
Storie
che si ispirano a veri fatti di cronaca, ma come tutti i fatti di cronaca hanno
una risonanza immediata, ma che altrettanto immediatamente vengono dimenticati,
non per Cristina Mosca, che ha voluto con questo racconto dar loro “una voce”,
“una presenza”.
Dieci
storie che toccano il cuore e l’anima, buona lettura.
"… Sono cresciuta tra gli scricchiolii delle assi di legno e l'odore del cerone, io, una Sybil Vane appartenuta ad un tempo che non esiste più, una maschera che non può fare a meno di recitare l'amore perché non lo ha mai conosciuto…" (Libera di stare)
La scheda del libro.
“LORO
NON MI VEDONO” (ed ianieri edizioni) – Credete sia difficile vivere. Voi non
sapete quanto sia difficile morire. Non sapete cosa significa guardare ad ogni
alba volti liquefatti sui cuscini, circondati da una infinita pena: pupille che
tradiscono l’augurio di morire, morire presto. Voi non conoscete il desiderio
del perché non prendi me, pur di non vedere, non testimoniare l’arsione pazza
che divora le cellule più giovani. Non vedete irrigidirsi le vene lungo le
braccia dei padri e dei mariti quando le unghie si incidono nei palmi, quasi a
voler trattenere la persona amata come un lenzuolo tirato di notte. Ma la vita
al contrario di quello che ci insegnano, non è aria, non si tiene ferma nei
pugni chiusi.
L’autrice del libro.
CRISTINA
MOSCA - classe 1980,
nasce a Giulianova ma presto si trasferisce a Pescara, dove attualmente vive e
lavora. Laureata in lingue e letterature straniere, dal 2007 è giornalista
pubblicista. Nel 2005 esordisce con il romanzo breve “chissà se verrà alla mia
festa” con il premio valerio gentile (schena), nel 2006 pubblica la silloge
“pierrot scalzo” (tracce). nel 2007 esce il suo secondo romanzo “e donne
infreddolite negli scialli” (schena). Per saperne di più visita cristinamosca.it
Loro non mi vedono è la
sua prima raccolta di racconti ed il primo volume della nuova collana bartleby
(Ianieri edizioni), a cura
di Federica D’Amato.
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