Meditazione
e Impresa, due “mondi” così distanti fra loro, così come ci viene
tramandato da
errati luoghi comuni legati al “mondo del business”. Ma è proprio così? A mettere
in discussione il sistema è Niccolò Branca, presidenete e A.D.
della Branca International SpA, autore del libro “Per fare un manager ci vuole un
fiore”.
Branca
però, non si limita ad enunciare teorie, no va dritto al cuore del problema (e
del lettore) grazie alla sua esperienza ed alla sua Volontà di migliorare la
sua azienda, donandole una nuova “anima”, forse per un periodo smarrita;
riscoprendo e valorizzando quei Valori che l’hanno resa famosa ed apprezzata in
tutto il mondo.
“La crisi esterna che stiamo vivendo:
economica, sociale, ecologica, culturale non è altro che la proiezione della
crisi che è dentro di noi… Cambiando noi stessi cambieremo il mondo”.
Branca
ne è convinto: inizialmente attraverso la meditazione olistica ha scavato
dentro di se per ritrovare il “Suo Essere”, poi ha trasferito il suo modo di
essere e vivere alla sua azienda; dapprima nella filiale Argentina e
successivamente, una volta rientrato in Italia, a tutto il Gruppo.
Certo,
chiamarsi Branca ed essendo AD del gruppo lo ha aiutato, ma sicuramente non
facilitato: molte persone erano ancora legate ai classici stereotipi economici,
alle regole del “si è sempre fatto cosi”. Branca è riuscito a smantellare dalla
sua azienda il dogma del “profitto infinito” giusto in tempo, infatti la sua
azienda non è stata colpita (se non in parte) dalla grande crisi che sta
colpendo in questi anni il mondo occidentale.
Una
bella storia che ci può dare lo spunto per cambiare noi stessi, il nostro posto
di lavoro ed il mondo che ci circonda.
Un grazie all'amico Massimo B. che mi ha consigliato questa bella ed interessantissima lettura.
PER
FARE UN MANAGER CI VUOLE UN FIORE (ed Mondadori) – Come è possibile dedicarsi
seriamente alla ricerca spirituale continuando a vivere una vita attiva? Come
si può conciliare il silenzio dell’interiorità con il frastuono dell’azione?
Dove è l’equilibrio tra l’anelito della semplificazione e l’imperiosa richiesta
di creare del reddito? Qual è la strada per rinunciare all’ego, senza per
questo rinunciare all’Essere? Decidere di assumere la direzione di un’azienda è una scelta compatibile con la
pratica della meditazione? Niccolò Branca sostiene che queste domande hanno una
risposta concreta e a portata di mano: la soluzione è paradossale, fondere gli
opposti dell’equazione mediante lo sviluppo della coscienza e
dell’autoconsapevolezza. In “Per fare un manager ci vuole un fiore”, Niccolò
Branca ha il coraggio di sfidare il dogma occidentale del profitto infinito,
senza sostituirlo con altri obiettivi utopistici di tipo spirituale. In una
società complessa come la nostra la sfida sta proprio nel riuscire ad applicare
la consapevolezza, sviluppata grazie alla meditazione, per creare si profitto
ma un profitto che abbia come suo fondamento e corollario la felicità e il
miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone coinvolte nel processo produttivo. Un libro che
ha il coraggio di essere dissonante e al tempo stesso coinvolgente. Un libro
pieno di passione e di conoscenza,
capace di fare credere che un mondo migliore sia possibile a partire dalle
nostre scelte quotidiane.
2 commenti:
Le riflessioni avanzate da Niccolò Branca gettano le basi per una attenta e meditata lettura del suo libro.
Lo consiglio a tutti.
grazie mille simone :)
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