Non sempre la frase "e vissero tutti felici e contenti" è la logica e naturale conclusione delle favole. Noi tutti, "principi" e "principesse" attendiamo nella vita l'arrivo del nostro "principe azzurro" o la "principessa rosa"… a seconda dei gusti. Il principe azzurro nell'immaginario collettivo, è l'uomo perfetto, l'uomo (o donna) che ognuno vorrebbe al suo fianco con cui camminare felici nel lungo viale della Vita… Ma è sempre così facile?
Vediamo un po'. Qualche settimana fa ricevo in prestito da una mia collega il libro "La principessa che credeva nelle favole - Come liberarsi del proprio principe azzurro". Un libro a me sconosciuto così come l'autrice Marcia Grad Powers; ma siccome sono abbastanza (molto) curioso inizio la lettura di questa "favola".
Il libro in verità inizia e si sviluppa proprio come una favola, ma piano piano che scorrono le pagine e quindi le vicende della principessa e principe si fanno più chiare il libro assume diverse chiavi di lettura per concludersi con un bellissimo messaggio per ciascuno di noi, sia che siamo delle "principesse" o dei "principini".
Il libro è ricco di belle frasi che sono bellissimi spunti di riflessione e che meritano una certa meditazione trasportandoli perché no nella nostra vita e nel nostro rapporto di coppia. Il libro può essere letto anche in chiave lavorativa sostituendo il "principe azzurro" con le dinamiche e personaggi del mondo del lavoro. Non entro troppo nello specifico per non rovinarvi la lettura…
"L'Amore fa star bene" dichiarò Doc. "In caso contrario, si tratta di un sentimento ben diverso".
"Ma lo sembra…"
"Se soffri più spesso di quando sei felice, vuol dire che non è amore, ma qualcosa di differente che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà, spalancata davanti a te…"
LA PRINCIPESSA CHE CREDEVA NELLE FAVOLE - Questa favola ha una protagonista speciale. Perché Victoria è una principessa, ma anche qualcosa di più. Lei è tutte quelle donne che, dopo aver trovato il proprio principe azzurro, scoprono come non è tutto azzurro quel che somiglia al cielo, e che non cè dolore più grande dell'essere ferite dalla persona amata. Sgomenta, incredula, Vittoria decide di accettare l'invito di uno strano personaggio, lascia tutto e intraprende il viaggio alla scoperta di sé, sul Sentiero della Verità. Lungo il cammino rischia di annegare nel Mare delle Emozioni, è costretta ad attraversare la sconcertante Terra delle Illusioni. A poco a poco impara a distinguere la realtà dai sogni e comprende che una persona può amarne un'altra solo nello stesso modo in cui ama se stessa: con tenerezza e accettazione o con intransigenza e rifiuto.
E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata e apparentemente più sicura,scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno. Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché è giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
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