I suoi libri vendono milioni di copie, e lui sicuramente è un personaggio di successo. Difficile definire Fabio Bonetti (in arte VOLO), è scrittore, attore cinematografico, deejay radiofonico, presentatore televisivo, doppiatore, ecc. Insomma un artista a 360 gradi. Lo seguo ormai da diversi anni (tanti anni…) e sicuramente lo preferisco attualmente nella veste di scrittore ed attore.
Siamo praticamente coetanei ed ho potuto vedere in lui, attraverso soprattutto i suoi libri, una crescita umana e professionale, confrontando spesso le esperienze dei protagonisti dei suoi libri (tipiche della mia stessa generazione) con la mia vita privata.
Qualche diffidente in passato ha snobbato Fabio Volo scrittore, sottovalutandolo ed attribuendo il suo successo solo al fatto di essere un personaggio pubblico e che grazie alla radio ed alla televisione pubblicizza i suoi libri e spinge gli ascoltatori/spettatori a comprarli.
In piccola parte posso condividere questo pensiero: sicuramente per un personaggio pubblico è più facile "farsi promozione" rispetto allo scrittore "anonimo"; ma non è tutto. Così come è facile "mettersi in vetrina" allo stesso modo è facile subire critiche da tutti, anche da chi si sofferma a criticare "il personaggio" e non l'opera, commettendo così un grave errore...
Qualche settimana fa, attraverso questo mio blog, mi trovavo a commentare il libro di un altro personaggio pubblico "L'acustica perfetta" di Daria Bignardi, ed avevo fatto anche in quella occasione la medesima riflessione: non soffermarmi sul "personaggio" ma concentrarmi sull'opera letteraria, proprio nel rispetto dell'autrice (in questo caso dell'autore). E sì, perché, secondo me, un autore vuole essere giudicato e commentato per il lavoro specifico che ha svolto: se è uno scrittore per quanto scritto, un attore per il film che ha fatto, in TV per il ruolo che ha ricoperto; cercando di non confondere la persona con il ruolo.
Perché Fabio Volo ha così successo come scrittore? Mi ponevo questa domanda mentre in questi giorni stavo leggendo il suo ultimo libro "La strada verso casa" ed ho provato a darmi una personalissima spiegazione. E' un autore che usa uno stile semplice, diretto, ma allo stesso tempo è riflessivo e profondo; il lettore spesso, si riconosce nei personaggi e nelle esperienze di vita da loro vissuti. Certo come tutti i libri, il coinvolgimento emotivo in fase di lettura dipende soprattutto dalle esperienze vissute dal lettore direttamente o indirettamente. Insomma, un autore che con i suoi libri entra nel cuore del lettore e sicuramente riesce a lasciare un segno…un bel segno.
Il libro "La strada verso casa" mi è molto piaciuto: sono riuscito a farmi rapire da questa bella e veritiera storia familiare, fatta di conflitti di parole pensate ma non dette, di rimpianti, di sogni, ma soprattutto di AMORE. Sì, l'Amore che ha varie sfaccettature: quello tra fratelli, fra amanti, fra amici, quello per i genitori e soprattutto quello dei genitori di Marco e Andrea. Un Amore fatto di tanti anni di convivenza, un Amore profondo, un Amore spesso silenzioso soprattutto negli anni della lunga malattia. Non entro nei particolari per non rovinare la piacevole lettura a chi non lo ha letto, ma voglio trascrivere questo passaggio a mio avviso molto toccante: "…La sua non era una resa, era semplice accettazione. Aveva accettato e compreso la propria finitezza, l'inevitabile mortalità, ed era arrivato il momento di lasciarsi andare…"
…Insomma, veramente un bel libro: bravo Fabio! :)
LA STRADA VERSO CASA - Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani.
Il libro "La strada verso casa" mi è molto piaciuto: sono riuscito a farmi rapire da questa bella e veritiera storia familiare, fatta di conflitti di parole pensate ma non dette, di rimpianti, di sogni, ma soprattutto di AMORE. Sì, l'Amore che ha varie sfaccettature: quello tra fratelli, fra amanti, fra amici, quello per i genitori e soprattutto quello dei genitori di Marco e Andrea. Un Amore fatto di tanti anni di convivenza, un Amore profondo, un Amore spesso silenzioso soprattutto negli anni della lunga malattia. Non entro nei particolari per non rovinare la piacevole lettura a chi non lo ha letto, ma voglio trascrivere questo passaggio a mio avviso molto toccante: "…La sua non era una resa, era semplice accettazione. Aveva accettato e compreso la propria finitezza, l'inevitabile mortalità, ed era arrivato il momento di lasciarsi andare…"
…Insomma, veramente un bel libro: bravo Fabio! :)
"Voglio qualcuno vicino a cui poter dire che sono felice".
LA STRADA VERSO CASA - Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani.
- Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti.Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse.Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta.Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi.Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d'amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d'amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare.
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