sabato 22 dicembre 2012

Un Sogno VERO...


Attraverso questo blog mi piace raccontare storie di Persone. Ogni Persona ha qualcosa di speciale. Non necessariamente persone "note", ma persone che operano spesso lontano dai riflettori, persone umili, che spesso chiedono alla vita l'occasione per il riscatto. La storia che vi propongo oggi viene dal mondo del calcio e riguarda un giocatore del Pescara, Eugenio Togni (a molti questo nome non dirà molto) che ha realizzato un goal contro il Catania venerdi scorso allo scadere della partita. Un goal non solo importante ai fini del risultato, ma un goal che ha il sapore del "riscatto". Dopo questo goal il "calciatore" lascia lo spazio all'uomo che non si vergogna di manifestare la sua gioia, le sue emozioni attraverso il pianto liberatorio.... Perchè? Leggete qui di seguito... Un grazie a Marco Piccirilli per questo bellissimo racconto che sintetizza la grandezza di questo Uomo che ho avuto il piacere di conoscere.

"Un ragazzo spaurito, dallo sguardo timido e la testa bassa, in mezzo al campo, osserva la porta. Questo ragazzo, che ormai ragazzo non è neanche più, si chiama Romulo Eugenio Togni e di professione fa il calciatore. Siamo all'ultimo minuto della sfida decisiva contro il Catania, e lui sta per caricarsi sulle spalle il peso di un tiro che può forse valere mezza salvezza.
Arrivato a Pescara un giorno d'estate di un anno fa, in serie B, si è trovato a dover subire la spietata concorrenza di un altro signore di nome Marco Verratti. Sono altre le stelle che brillano nella stagione della splendida promozione in serie A, i giovani talenti di Zeman come Verratti, Insigne, Immobile; e Romulo si trova a dover convivere con lo scomodo sedile della panchina più e più volte. E' difficile farsi trovare pronto ogni volta che viene chiamato in causa e spesso gli piovono addosso critiche forse immeritate. 
Passa l'estate e lui è sempre più ai margini della squadra con Stroppa, non viene più convocato, viene messo fuori rosa e qualche volta finisce a doversi allenare da solo... Ma nonostante ciò e nonostante i tanti problemi personali è sempre stato zitto, in un angolo, mai una parola di troppo, mai un lamento, mai un problema, lavorando duramente. 
Il nuovo mister Bergodi, complici gli infortuni di Blasi, Colucci e Cascione, gli dà fiducia. E lui, all'esordio in serie A, a 30 anni, ripaga come meglio non potrebbe, dando l'anima, lottando e giocando cinque splendide partite, senza sfigurare neppure contro il Milan...Il Milan... Lui che neanche 3 anni fa giocava contro squadre del calibro del Celano e della Real Marcianise, è come un sogno...Un Sogno VERO.
E poi la liberazione, il riscatto; quel tiro che si insacca all'angolino nell'ultimo soffio della partita, e il pianto liberatorio. Un pianto a dirotto, prolungato e l'abbraccio collettivo di tutti i compagni. 
Si hai fatto goal, Romulo. Il tuo primo goal in serie A. Un goal che ha un significato particolare, dimostrando, con il tuo primo centro in serie A, a 30 anni, che il calcio non è fatto solo di mercenari, ma anche di gente come te. E Pescara ama chi mette l'anima per la propria causa...Pescara d'ora in avanti è anche un pò tua... (M.Piccirilli)

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