lunedì 31 ottobre 2011

Brand


"Quali sono le grandi marche? Levis, Coca-Cola, Disney, Nike. La maggior parte delle persone includerebbe anche Apple in questa categoria. Si potrebbero spendere miliardi di dollari per sviluppare un brand meno valido di Apple. Eppure Apple non ha fatto nulla con questa risorsa incredibile. Che cos'è Apple, dopotutto? Apple ha a che fare con persone che pensano fuori dagli schemi, persone che vogliono usare i computer come supporto per cambiare il mondo, per creare cose che possano fare la differenza, non semplicemente per svolgere un compito" (SJ)

Time 18 agosto 1997

Steve Jobs - 2

domenica 23 ottobre 2011

i fiori più belli...


in ricordo di Marco Simoncelli

"Papà, ma perchè muoiono sempre le persone migliori?"

"Se tu vai in giardino, quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?"
(Massimo Troisi)

venerdì 21 ottobre 2011

Il racconto del vino


tratto dal libro "Cantine Talamonti": www.cantinetalamonti.it

"Quando avevo nove anni mio padre mi propose il mio primo bicchiere, sulle dita. Mentre lo portavo verso di me, lui mi fermò e mi disse: No, fermati. Prima lo guardi, lo porti al naso, poi lo tiri in bocca. Dopo lo vedrai, questo vino ti farà un racconto. Devi stare attento, perchè in questo bicchiere c'è la fatica dei contadini"
(Luigi Veronelli)

mercoledì 19 ottobre 2011

Un'opportunità chiamata "ERRORE"


L'inizio di questo post e/o di questa riflessione potrebbe sintetizzarsi in "Chi non ha mai commesso errori, scagli la prima pietra". L'errore è una componente importante della nostra vita e come ho scritto nel titolo una VERA OPPORTUNITA' di miglioramento. Hanry Ford diceva: "Una vita spesa a fare errori è sempre meglio di una vita spesa a far niente". Certo se non faccio nulla non posso sbagliare, mentre se mi do da fare, sperimento cose nuove, faccio tante cose ho più possibilità di sbagliare... L'errore è costruttivo se dall'errore impariamo un qualcosa. Un altro gergo popolare è "Sbagliare è umano, perseverare è diabolico"; ma siamo in grado di riconoscere i nostri errori? Da quello che vediamo in primo luogo su noi stessi e negli altri, spesso si ricade nel medesimo errore. Allora è importante fermarci e fare qualche piccola riflessione.
In questi giorni ho incontrato diverse persone che non hanno sbagliato direttamente ma sono state "batostate" dal pregiudizio. Spesso è proprio questa la difficoltà: avere la forza di reagire, di rialzarsi; ma si può reagire quando si ha un carattere forte e determinato. Ma cosa succede quando chi ha commesso errori e/o è stato "batostato dalla vita" ha un carettere chiuso, introverso e per tanti anni ha subito l'emarginazione del prossimo? Allora bisogna aiutare queste persone "a risalire sul treno della vita e del futuro", perchè c'è sempre una seconda possibilità, loro non chiedono aiuto, hanno paura di ricevere altre batoste, hanno paura di fidarsi...ma vogliono fidarsi, e ricevere aiuto da chi sa tendere la mano...
In questi giorni è uscito in Italia un nuovo libro di Tim Harford "Elogio dell'errore" (letta la recensione su "Millionaire" di ottobre 2011) che sicuramente ci aiuta a dare una nuova e diversa chiave di lettura.
"E' più efficace fare un errore, individuarlo e correggerlo velocemente, che ceracre di evitarlo. Se si vuole competere in un'economia sempre più complessa, si devono necessariamente fare errori. Chi fa tanti sbagli crea, innova si adatta al cambiamento. E' lo stesso principio della teoria evolutiva di Darwin: sopravvive chi riesce ad adattarsi. I fallimenti sono centrali al funzionamento del capitalismo. Negli Stati Uniti ogni anno sparisce il 10% delle aziende. Il mercato va avanti nonostante questi fallimenti, ma grazie a essi. La crescita economica è un processo in cui le cattive idee vengono sostituite con le buone idee. E, per avere una buona idea, devi provarne tante cattive.
La paura di sbagliare spesso ci blocca...Questo è un grande problema. Parte della difficoltà sta in una piccola anomalia nella psicologia umana, che gli economisti comportamentali chiamano "avversione all'errore": è il timore di subire qualsiasi perdita, anche piccola. Può portare da una parte a prendere decisioni molto conservative, dall'altra anche all'azzardo più sfrenato, quando sei spinto sei spinto a rischiare grosse perdite nella speranza di evitarne di piccole. La soluzione sta nel pensare che anche se commettiamo un errore, impareremo sempre qualcosa. Quando programmiamo una nuova attività può servire domandarci: "Cosa stiamo cercando di imparare? Che cosa può essere cambiato velocemente se c'è un problema? Così saremo preparati ad aggiustare velocemente il tiro e ci preoccuperemo meno del fallimento".
Come prendere la decisione giusta? Può essere di grande aiuto chiedere consiglio a più di una persona e confrontare i pareri. Spesso le decisioni giuste non arrivano da formule preconfezionate o pianificate dall'alto, ma sono frutto di un processo creativo, che parte dal basso".

Concludo questa mia piccola riflessione con questa citazione:
"La peggior vergogna per un uomo non è certo il fallire. E' il non tentare"
(W.Churchill)

martedì 18 ottobre 2011

Modi per vivere la vita...


"Ci sono diversi modi per vivere la vita. Tutto sommato, perchè non scegliere quello che più ti entusiasma?"
(Baron Bich)

Pietro Barilla


"Ricordate che per quanti soldi accumulerete, per quante cose potrete comprarvi con quei soldi, niente vi potrà mai dare più gioia del lavoro che farete ogni giorno".
(Pietro Barilla)

venerdì 14 ottobre 2011

Gualtiero Marchesi & McDonald's



NOVITA' e CAMBIAMENTO spesso spaventano le persone e le destabilizzano. Una novità o un cambiamento spesso coincidono con una variazione nelle abitudini e si sa come noi "adulti" siamo abitudinari. Le abitudini sono ovunque: dalle semplici operazioni quotidiane, al modo di agire fino al modo di pensare che con il passare degli anni diventa quasi statico.
Una NOVITA' o un CAMBIAMENTO spesso sono accompagnati da critiche (non costruttive) da parte di chi si era abituato a certi costumi ormai consolidati ed approvati dai "guru del settore".
Le novità spaventano...Facciamo qualche esempio: quando Hanry Ford inventò l'auto di massa qualcuno disse "Che le carrozze ed i cavalli andavano benissimo perchè sostituirli?" Sappiamo tutti, oggi, come si sono diffuse le autovetture nel mondo. Quando inventarono il computer e venne impiegato come mezzo per scrivere altri fecero notare "l'immortalità della macchina da scrivere", oggi visibile solo in qualche museo. Quando fu inventato il telefono cellulare le critiche arrivarono da ogni parte "Il cellulare è solo una moda passeggera di nessuna utilità e sarà destinata a fallire"...sappiamo oggi come è stato lo sviluppo della telefonia mobile (e come si sta ancora sviluppando). Questi sono solo alcuni famosi esempi...
In questi giorni assisto all'ennesima polemica che tocca un'iniziativa dell'azienda per la quale lavoro "McDonald's" ed uno chef italiano "Gualtiero Marchesi" che hanno scelto di incrociare per un progetto le loro esperienze per dar vita ad una "NUOVA ESPERIENZA".
Con questo mio post non voglio ne difendere McDonald's ne G.Marchesi ma porre l'accento sul pregiudizio che li accomuna e verso le critiche che continuamente vengono mosse dai guru della "cucina tradizionale" e dello "slow food".
Si parla ancora (nel 2011) di "multinazionale americana". McDonald's Italia E' un'azienda italiana gestita da persone italiane ed internazionali, che utilizza per la maggior parte dei casi materie prime italiane. McDonald's Italia fa parte del tessuto sociale italiano e per fortuna sono finiti i tempi dove ogni inaugurazione di un nuovo ristorante doveva essere scortata dalle forze dell'ordine per paura di attentati da parte di "presunti no global".
Gualtiero Marchesi è un personaggio scomodo ai "guru della cucina" perchè è un innovatore, perchè è una persona curiosa che ama sperimentare cose nuove e trovare nuove forme per avvicinare soprattutto i giovani all'alta cucina. Marchesi fu il primo ad importare in Italia l'iPad usandolo come menù fotografico nei suoi ristoranti dove i clienti potevano vedere il piatto in foto ed ordinarlo direttamente via wi-fi.

Perchè allora Gualtiero Marchesi & McDonald's???

Gualtieri: “La cucina come la vita avanza a sbalzi. Quando ti giri a considerare il prima e il dopo, ti accorgi che il passo è stato rapidissimo. Sei già oltre. Così è stato quando ho introdotto la Nouvelle Cuisine in Italia, e così è da quando ho iniziato a osservare da vicino, senza pregiudizi, i giovani. Dove vanno a mangiare? Cosa mangiano? Domande semplicissime che precedono la mia scelta di collaborare con McDonald’s. Se è vero che l’alta cucina ha determinato una rivoluzione del gusto a tavola, ora è tempo di portare questo cambiamento a tutti, partendo, ovviamente, dai più giovani. La vera notizia è che proponendo le ricette per questi due panini ho aperto le porte del regno degli hamburger alle melanzane e agli spinaci. Se non è rivoluzione questa! Per il dessert ho voluto fare un omaggio, facendoli incontrare, ai due dolci italiani per eccellenza: il veneto tiramisù e il lombardo panettone. Sono sicuro che avranno successo tra i milioni di giovani che ogni anno entrano nei McDonald’s italiani e anche tra tutti gli altri clienti. Perché giovane è il panino!”

Concludo questa mia riflessione con una citazione molto significativa, della quale però non ricordo la fonte:
"Ricordatevi che il vostro successo è la dimostrazione dell'insuccesso di chi vi sta vicino. Non aspettatevi congratulazioni, se non quando avrete definitivamente vinto. Prima di allora, solo dubbi, critiche e tentativi di riportarvi sulla via che gli altri hanno già seguito":

venerdì 7 ottobre 2011

Intuizione, Genialità, Formazione e Competenza


In questi giorni il mondo (ed io stesso) si è commosso per la scomparsa di Steve Jobs, l'uomo che con le sue aziende (la più importante la Apple) ha cambiato il nostro mondo quotidiano, inventando spesso nuovi prodotti e fette di mercato prima inesistenti (basta pensare al segmento dei lettori mp3 con l'iPod, smartphone a touch screen con iPhone ed in fine il mercato dei tablets con iPad). Un uomo che con la sua INTUIZIONE e GENIALITA', ha saputo vedere oltre e realizzare ciò che molti nemmeno immaginavano.
Come era prevedibile, tutti i massmedia si sono concentrati sulla notizia e riportando nei vari speciali televisivi la storia di questa Persona, confrontandola spesso con altri Geni dell'informatica, dell'imprenditorialità, della musica. Uno speciale televisivo in particolare mi ha colpito (quello andato inonda durante il TG2 del 7/10/2011). Nel servizio si mette in evidenza che Steve Jobs è riuscito a fare tutto quello che ha fatto nonostante non abbia completato gli studi universitari, e come lui anche Bill Gates, il fondatore di Facebook ed i fondatori di Google, e molti altri; nel servizio si evidenzia come queste persone seppur prive di un titolo universitario abbiano raggiunto il successo e siano diventate miliardarie (in dollari!!!).
Questo servizio ha suscitato, e suscita in me, diverse riflessioni che voglio condividere con voi.
Anch'io (per diverse ragioni purtroppo) non ho terminato il mio percorso universitario e quindi sicuramente non sono un fanatico del mondo accademico ed è proprio per questo che mi sento coinvolto, in quanto so di aver perso una grande opportunità formativa; sicuramente la sola università non basta, serve passione per quello che si fa ma soprattutto per QUELLO CHE SI VUOLE FARE.
I personaggi sopracitati hanno raggiunto un successo mondiale, coordinando le proprie attività a livello globale...Queste persone hanno però in comune una cosa fondamentale ...sono tutti madrelingua inglese!! Un italiano, per esempio, senza la conoscenza dell'inglese potrebbe raggiungere simili traguardi? Penso proprio di no. Io stesso ho forti lacune nella lingua inglese, studiata solo durante le scuole superiori, ed alcune opportunità professionali mi sono state precluse non tanto per non aver terminato l'università, ma soprattutto perchè il mio grado di conoscenza dell'inglese non era e non è perfetto.
INTUIZIONE e GENIALITA' sono alla base per effettuare nuove scoperte, per provare strade inesplorate, ma subito dopo servono COMPETENZA e FORMAZIONE.
Cosa avrebbero fatto queste persone di primordine che oggi spiccano per fama senza maestranze e professionisti COMPETENTI e formati? Parlo di ingegneri, architetti, legali, commercialisti, operai specializzati, commerciali specializzati, operatori di marketing, operatori nei trasporti, ecc. Persone che prestano la loro opera al di fuori dei riflettori ai quali però è richiesta una GRANDE COMPETENZA E PROFESSIONALITA'.
Concludo questa mia riflessione con una citazione di Steve Jobs "Siate affamati, siate folli", ma affamati e folli nella formazione, nelle competenze, alla ricerca continua dell'eccellenza in ogni campo si decida di operare. Grazie Steve per aver illuminato il nostro mondo!